HANDICAP E SERVIZI: LA FEDERAZIONE DI LATINA SI RINNOVA

foto d'archivio

La Federazione Italiana Superamento Handicap (Fish) di Latina, nata nel 2015, rinnova i suoi organi sociali

Del nuovo Consiglio Direttivo fanno parte: Maura Curati (RETE SOLIDALE) e Bernardo Lanzillo (A.N.F.F.A.S.) nominati rispettivamente come Presidente e Vice Presidente, più i consiglieri Catalda Biunda (A.I.P.D.), Vincenzo Montanaro (A.V.A.T.A.R.), Carlo Carletti (C.I.I.V.A.), Monia Magliocco (LATINAUTISMO) e Adelaide Da Cruz (MONDO DISABILI FUTURE).

La FISH Latina è composta da Enti del Terzo Settore che operano nel territorio provinciale e perseguono, già da molti anni, scopi fondati su valori di democrazia, reciprocità, gratuità, solidarietà, promozione e difesa dei diritti delle persone fragili e con disabilità. 

La Federazione, che si fonda su un patto tra gli Enti di reciproco rispetto e condivisione, vuole costituire una risposta coordinata e programmata alle sfide che una società sempre più complessa pone ad ognuno degli attori sociali in campo.

L’obiettivo è quello di dar vita ad un modello di welfare che, attraverso la reale partecipazione delle organizzazioni rappresentative ai processi decisionali, alla cooperazione, concertazione e programmazione, sia in grado di  sostenere le persone con disabilità intercettandone i bisogni, anche inespressi, difendendo i loro  diritti, soprattutto dando voce a quanti non hanno la capacità di auto rappresentarsi. Ancora oggi permangono molteplici problemi nell’applicazione della legislazione vigente e le persone con disabilità risultano le più fragili nel rivendicare l’esigibilità dei loro  diritti. 

È per questo che la FISH Latina intende sviluppare azioni  nei confronti delle varie amministrazioni (sanitarie, sociali, educative sia locali che regionali) per richiedere che:

la rete dei servizi di presa in carico, cura, riabilitazione in età evolutiva sia rafforzata (attualmente la rete pubblica rappresentata dai servizi di Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva è sottodimensionata); venga istituita una unità operativa socio-sanitaria per la presa in carico, cura e riabilitazione dei disabili adulti; siano omogeneizzate le procedure per l’accesso alle cure nei vari distretti socio-sanitari; le amministrazioni locali rendano possibile il diritto all’assistenza specialistica degli studenti con disabilità; Enti Locali e ASL rendano possibile, capillarmente, l’assistenza domiciliare integrata.

E poi, ancora, la cosiddetta legge sul “Dopo di noi” venga attuata attraverso un piano coordinato provinciale al fine di realizzare interventi continuativi che evitino il ricorso all’istituzionalizzazione delle persone con disabilità, quando le famiglie non possono garantire loro un adeguato sostegno; la rete dei centri diurni sia presente e ramificata in tutto il territorio provinciale; gli interventi per favorire la vita indipendente e la domiciliarità siano più estesi ed incisivi.

Sia superata, infine, l’eccessiva burocratizzazione delle amministrazioni e la carenza d’informazioni che rendono scarsamente fruibili i servizi.

.

Articolo precedente

DISTURBI NELL’APPRENDIMENTO: IL PROGETTO PER LA SCUOLA AD APRILIA

Articolo successivo

ITRI, CASO SEGRETARIO COMUNALE. OPPOSIZIONE: IL COMUNE GIÀ NE HA UNO PERCHÈ NOMINARNE UN ALTRO?

Ultime da Cronaca