GUERRA DEI RIFIUTI, ANTITRUST E FINANZA SU ECOLOGIA VITERBO: ABUSO SU RIDA AMBIENTE

L’Antitrust avvia procedimento istruttorio nei confronti di Ecologia Viterbo S.r.l.: avrebbe ostacolato la Rida Ambiente srl di Aprilia

“Considerata la gravità della situazione – si legge nell’atto redatto dall’Autorità antitrust – per l’emergenza rifiuti nella regione Lazio, l’autorità non esclude di ricorrere a misure cautelari”.

Ecologia Viterbo srl, facente parte del gruppo di Manlio Cerroni, gestisce l’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) di rifiuti a Casale Bussi e la discarica per rifiuti non pericolosi in località le Fornaci. Quest’ultima, peraltro, è stata individuata dal Commissario ad acta Laura D’Aprile, insieme alla discarica della MAD S.r.L. in località Fosso Crepacuore (riconducibile a Valter Lozza), come destinatario degli scarti di lavorazione provenienti dall’impianto Tmb di Aprilia gestita dalla Rida Ambiente srl.

E Rida, in questa istruttoria aperta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sede di Ecologia Viterbo Srl, c’entra molto, anzi è dalla società riferibile a Fabio Altissimi che è partito tutto.

“L’Autorità garante della concorrenza e del mercato – spiega la stessa Antitrust – ha deliberato di avviare un procedimento istruttorio nei confronti di Ecologia Viterbo S.r.l., società in posizione dominante sul mercato laziale dello smaltimento degli scarti generati dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, per accertare un presunto abuso consistente nel rifiuto ingiustificato di garantire accesso alla propria discarica a Rida Ambiente S.r.l. (operatore attivo nella fase del trattamento dei rifiuti che necessita di conferimento in discarica)”.

Rida avrebbe dato conto di una serie di ostacoli all’esercizio della propria attività, da ultimo generati dal rifiuto, da parte di Ecologia Viterbo, di garantire accesso alla propria discarica per lo smaltimento degli scarti dell’impianto di RIDA. In particolare, Ecologia Viterbo avrebbe continuativamente negato l’accesso al proprio impianto di smaltimento degli scarti generati dalla raccolta urbana indifferenziata, “assumendo iniziative pretestuose, volte alla defatigatoria contestazione dell’operato di Rida Ambiente con l’effetto di differire, se non addirittura non consentire, l’omologa del rifiuto prodotto dalla scrivente e di mettere in forse, vista la ben nota situazione (saturazione degli stoccaggi per assenza di sbocchi fuori Regione), la stessa continuità del servizio di trattamento reso dalla scrivente”.

Secondo Rida, il vantaggio economico di Ecologia Viterbo ad escluderla dal mercato appare legato al fatto che la stessa è presente, oltre che nello smaltimento, anche nella fase a monte del trattamento, sia direttamente che attraverso partecipazioni societarie riconducibili, secondo il segnalante, ad un unico centro di interessi.

L’antitrust ipotizza che la prosecuzione del comportamento possa arrecare un danno grave e irreparabile per la concorrenza, che potrebbe non solo causare l’uscita di Rida dal mercato, ma anche impedire la sottoscrizione di un accordo tra quest’ultima e Ama S.p.a. per una pronta risoluzione della situazione di emergenza connessa allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati nel territorio di Roma Capitale. Peraltro tale ultimo accordo avrebbe conseguenze positive anche sulla tariffa pagata dagli utenti finali.

E proprio oggi, i funzionari dell’autorità hanno svolto ispezioni nella sede di Ecologia Viterbo Srl con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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