GIUDICE DI PACE A LATINA: 2 SOLI ADDETTI PER 15MILA PRATICHE. L’ORDINE CHIEDE RINFORZI AL TRIBUNALE

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Ufficio del Giudice di Pace a Latina: mancanza di personale, due solo addetti per 15mila pratiche all’anno. Il Commissario dell’Ordine degli Avvocati Giacomo Mignano chiede aiuto al Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti

L’Ufficio del Giudice di Pace di Latina – scrive Mignano – dopo un brevissimo periodo di ripresa, sta tornando nel caos più assoluto.
Se è vero che l’applicazione del protocollo d’intesa (sottoscritto nel luglio 2020), ha apportato un considerevole beneficio alla organizzazione del Presidio, in quanto ha ridotto, in maniera importante, gli accessi nella Cancelleria Civile, consentendo anche una più rapida acquisizione degli atti giudiziari, il contemporaneo venir meno di tre unità all’interno dello stesso ha di fatto azzerato il personale addetto alla medesima, impedendo allo stesso di poter funzionare regolarmente.

Al momento – spiega il Commissario – risultano addetti alle Cancellerie Penale e Civile, due sole unità, il Dirigente Dott. Vittorio Simeone e la funzionaria Signora Cristina Minoccheri
È impensabile che un Ufficio, che dovrebbe evadere oltre 15.000 affari l’anno, possa essere gestito da due sole persone.
Esaminando gli avvisi e le comunicazioni che provengono quotidianamente dall’Ufficio, emerge che il Dottor Simeone lavora tutti i giorni della settimana dal Lunedì alla Domenica dalle ore 05,30 alle ore 21,00.
Un vero e proprio Aleksej Grigor’evisé Stachanov del terzo millennio.

Purtroppo, però, – prosegue Mignano – nonostante l’encomiabile attività dei due funzionari la struttura rischia la totale paralisi, atteso che, in questa situazione, può essere garantito esclusivamente il mero servizio di ricezione degli atti.
Al momento ci sono oltre 300 Decreti Ingiuntivi e 150 sentenze da pubblicare e l’accumulo è destinato necessariamente ad aumentare, in considerazione dei numerosi provvedimenti che stanno depositando i GOT applicati. Stante tale inconfutabile situazione di fatto è facile prevedere che a breve si perverrà al totale blocco dell’attività dell’Ufficio essendo a rischio, anche la predisposizione dei ruoli di udienza.
L’ultima udienza è stata tenuta solo perché i Giudici di Pace carico del recapito dei fascicoli nelle aule di udienza, una sorta di Giustizia self service.

In un momento così drammatico per la congiuntura del Paese e per la Classe Forense è indispensabile scongiurare detta grave deriva.
In assenza di una concreta iniziativa da parte del Ministero della Giustizia – conclude il Commissario – si ritiene che, al momento, l’unica via percorribile per evitare il definitivo tracollo di tale fondamentale presidio della Giustizia, sia chiedere, ai sensi dell’art. 20 dell ‘Accordo sulla mobilità interna del Personale Giudiziario al Presidente della Corte di Appello, l’applicazione temporanea di almeno due unità del personale del Tribunale, in ragione della loro minore anzianità di servizio per un periodo di sei mesi, provvedendo nel contempo a sollecitare il Ministero della Giustizia ai fini dell’adozione degli opportuni provvedimenti intesi a garantire il funzionamento minimo dell’Ufficio.

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