I due consiglieri comunali d’opposizione, Vincenzo Avvisati e Giancarlo Massimi, chiedono chiarimenti sui gemellaggi e sulle visite istituzionali dell’Ente
“Abbiamo letto dall’albo pretorio – scrivono Avvisati e Massimi tramite una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di Sabaudia – di visite istituzionali in Italia ed all’estero (oltre quella a Ventotene di cui il sindaco ha dato contezza in Consiglio Comunale per la sottoscrizione di un protocollo votato unanimemente dal Consiglio), per scambi e per consolidare rapporti di amicizia. Dagli atti all’Albo, tranne che per gli impegni finanziari, non si evince la composizione della delegazione che andrà a rappresentare l’amministrazione.
Come abbiamo già fatto rilevare nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, ed in altre sedute, la rappresentanza dell’Amministrazione è data dall’organo di vertice elettivo (il sindaco) e dal Consiglio comunale che è chiamato a deliberare sulle forme di collaborazione e, da ultimo, sul bilancio che stanzia le somme per le predette attività.
Fermo restando l’autonomia del Comitato, peraltro vigilato ed in controllo dell’amministrazione che ne approva i bilanci ed il programma, sarebbe opportuno che, qualora ci fossero visite istituzionali, fosse chiara la composizione della delegazione e fosse informata, oltre la commissione competente quella dei capigruppo in relazione al fatto che il Consiglio, in quanto eletto dal corpo elettorale, è il massimo organo istituzionale rappresentativo della collettività locale.
Sarebbe opportuno, altresì, che di dette visite fosse redatto un riassunto al fine da tenere gli atti, oltre le spese contabili, i risultati degli stessi e ne fosse informato, peraltro, la competente commissione consiliare.
Tanto per sgomberare il campo da possibili illazioni (a pensar male non si sbaglia mai), non è intenzione alcuna di partecipare a viaggi istituzionali ma quello di essere messi nella condizione di esercitare il ruolo attribuito al Consiglio ed ai consiglieri dalla legge e dallo Statuto nonché per trasparenza sugli atti adottati”.
