Alla luce della Commissione Consiliare del 10 Giugno scorso dedicata alle recenti vicende riguardanti il mega appalto rifiuti a Terracina da 92 milioni di euro, in fase di aggiudicazione da parte della Stazione Unica Appaltante di Frosinone, ad una Azienda recentemente coinvolta in una ampia indagine della DDA di Napoli, il Consigliere Subiaco di Europa Verde, autore di una coraggiosa mozione – presentata in data 27 novembre 2024 e purtroppo bocciata dalla maggioranza nel Consiglio comunale dello scorso 21 febbraio- che chiedeva all’Amministrazione di valutare la possibilità di procedere all’annullamento in autotutela del procedimento di gara, ritenendo lo stesso carente oltre che pregiudizievole per l’interesse pubblico, in particolare per una serie di mancanze del Capitolato di gara ampiamente documentate nella mozione, ribadisce la propria preoccupazione soprattutto alla luce di quanto sta progressivamente emergendo dagli approfondimenti relativi alla richiesta di misure cautelari, relativamente ad alcuni meccanismi di gara che sembrerebbero ricorrenti, fatti di ribassi anomali e di adozione della clausola di avvalimento di soggetti terzi, ovvero la cooptazione da parte del soggetto partecipante alla gara, di ditte terze per coprire la carenza di rispetto dei requisiti di gara, anche quelli più importanti ai fini della aggiudicazione, oltre che delle assunzioni pilotate nelle aziende, una volta acquisita la commessa.
“Sono molto preoccupato da quanto emerge dall’indagine della DDA di Napoli con una ordinanza a firma dei sostituti procuratori Vincenzo Ranieri e Maurizio Giordano, che purtroppo ci riporta al predominio del clan dei Casalesi nelle vicende legate ai rifiuti. Questo mi conferma ancor di più che il capitolato di gara avrebbe dovuto essere predisposto con molta cura proprio per evitare ogni rischio di opacità, non consentendo di poter rispettare requisiti chiave, ad esempio, l’introduzione della Tariffa Puntuale, ricorrendo alla clausola di avvalimento, e quindi di ditte terze rispetto ai partecipanti alla gara, oltre che avrebbe dovuto essere impostato ponendo al centro, come già sottolineammo nella nostra mozione: 1) la tutela dell’interesse pubblico, ricordando che l’iter di gara può essere sempre interrotto (molteplici sono i pareri e le sentenze favorevoli) se ritenuto pregiudizievole per l’interesse pubblico; 2) la salvaguardia dei lavoratori impiegati nelle aziende; 3) la riduzione delle tariffe dei rifiuti per i cittadini; 4) la garanzia di un modello di servizio in grado di premiare i cittadini virtuosi e di ridurre progressivamente i costi di gestione. Aspetti fondamentali sui quali il capitolato di gara risulta, come abbiamo sottolineato più volte, carente destando forte perplessità soprattutto in merito alla possibilità di introdurre una Tariffa Puntuale davvero premiante riducendo le tariffe nei prossimi anni. Ora, le risposte che l’Amministrazione ha fornito nella commissione Ambiente del 10 giugno scorso, convocata per valutare la situazione in merito alla gara in corso, sono state, per quanto mi riguarda, approssimative e poco chiare rispetto alle aspettative dei consiglieri presenti sia di maggioranza che di minoranza. Gli unici aspetti rilevanti emersi sono stati che l’offerta fatta dalla ditta prima classificata risulterebbe in fase di verifica secondo l’art. 36 del Codice degli Appalti, quindi un’offerta che solleva quantomeno dubbi sulla sua sostenibilità economica e che sono in corso ulteriori verifiche, anche attraverso controlli in tutte le Prefetture nelle quali agisce il potenziale aggiudicatario, o altre verifiche sui requisiti di natura giuridica, prima di procedere ad una eventuale aggiudicazione.
Ora, al di là delle rassicurazioni del Sindaco e dell’Assessore, che leggiamo in queste ore dalla stampa, le conseguenze di questa situazione di stallo nell’aggiudicazione della gara, su cui si inserisce l’indagine della DDA, sono evidenti e preoccupanti, a cominciare dalla possibilità di procedere alla revisione ed approvazione del PEF 2025 necessariamente entro il 30 giugno prossimo, cioè tra qualche giorno (revisione che l’Amministrazione ha sempre condizionato all’aggiudicazione della gara), e senza la quale non si potrà scongiurare in alcun modo nel 2025 un ulteriore incremento della Tari del 9% dopo l’aumento del 15% già applicato nel 2024, come l’Amministrazione si è impegnata a fare quando è stata approvata, ad aprile scorso, la Tari 2025.
Resto del parere che se dovevamo perdere mesi per aggiudicare la gara, come sta avvenendo, sarebbe stato meglio utilizzare questi mesi per rimettere mano seriamente al capitolato di gara, come proposto dalla mozione, da me presentata a novembre del 2024 e discussa a febbraio scorso in Consiglio. Sarebbe stato tempo speso meglio, forse non ci saremmo ritrovati, oggi, in questa situazione ed avremmo costruito una base di servizio sicuramente più solida e vantaggiosa per i cittadini per i prossimi 10 anni.
Alla luce di quanto emerso dalla Commissione, e dopo la segnalazione inviata, da parte di tutti i consiglieri di minoranza, a valle della bocciatura in Consiglio Comunale della mozione, torneremo a risollecitare l’ANAC evidenziando nuovamente, anche alla luce di quanto sta emergendo, le carenze del capitolato e la mancanza di trasparenza del procedimento di gara, a cominciare dalle richieste di accesso agli atti dei consiglieri riscontrate in modo lacunoso ed incompleto. Annunciamo inoltre che come Europa Verde stiamo preparando una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministero dell’Ambiente e dell’Interno proprio per sottolineare la necessità, a questo punto, di riesaminare tutta la vicenda dell’appalto rifiuti terracinese”. A dichiararlo è Gabriele Subiaco, Consigliere Comunale e Consigliere Nazionale di Europa Verde.