GARA D’APPALTO DEI RIFIUTI A TERRACINA, M5S: “UN SISTEMA CHE PREMIA L’APPALTATORE, NON I CITTADINI”

“Tutto ha inizio con il PEF (Piano Economico Finanziario) approvato che prevede un aumento della tassa o Tariffa Rifiuti per le famiglie, tout court, e non tiene conto di quanto sancito dalla Deliberazione di Giunta Regionale n.2 del 17 gennaio 2017 relativamente al principio base della trasparenza attraverso cui il cittadino ha la sicurezza di pagare solo per il numero di conferimenti realmente operati, oltre a quanto già incluso nella parte fissa della Tariffa.

Nell’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza ha bocciato la mozione dell’opposizione che prevede l’annullamento, in via cautelare, della gara d’appalto rifiuti.

Nel nuovo Capitolato d’Appalto, il Comune di Terracina, nonostante le chiare direttive normative e le opportunità offerte dal PNRR, sembra aver optato per un sistema di gestione dei rifiuti che continua a favorire eccessivamente la dita appaltatrice, a discapito dei citadini e dell’ambiente, continuando a disapplicare o applicare male la Tariffa Puntuale (TARIP).

Il principio “paga solo quello che butti”, sancito dal decreto legislativo n. 116/2020 e dalle linee guida regionali, viene clamorosamente disatteso.

Invece di incentivare la differenziazione dei rifiuti e premiare i citadini virtuosi, il Comune ha incrementato la componente fissa della tariffa, penalizzando il citadino che si impegna nella raccolta differenziata.

Sappiamo che nei Comuni dove si è stabilito il rapporto premiale tra aumento della raccolta differenziata, la diminuzione dei rifiuti e l’azione della citadinanza, come è emerso dal rilevamento dell’ISPRA, si è anche favorita e determinata la diminuzione del tributo pro capite annuo a carico dei citadini (cioè della parte variabile della Tariffa Rifiuti).

E’ un dato di fato che nei Comuni dove è stata applicata la Tariffa Puntuale sono stati ottenuti non solo dei chiari benefici ambientali ma, sopratuto, dei notevoli benefici economici per i citadini, per le famiglie e le imprese e quindi per l’economia del territorio stesso.

La scelta del Comune, oltre a essere ingiusta, disincentiva la transizione verso l’economia circolare e comporta un aumento dei costi di smaltimento per l’intera comunità.

Nel nuovo capitolato traspare una perversa vocazione per le Occasioni Mancate e una abituale tendenza allo sperpero di Denaro Pubblico.

Infatti, l’impianto di compostaggio aerobico comunale di Morelle, un’eccellenza regionale storica, con enormi potenzialità, è stato colpevolmente trascurato.

Il Comune ha rinunciato a ben 40 milioni di euro di finanziamento a fondo perduto del PNRR per l’ammodernamento e rimessa in funzione dell’impianto, preferendo darlo in locazione alla dita appaltatrice a un canone irrisorio di 5.000 euro al mese.

La futura dita appaltatrice, quindi, si troverà a beneficiare del grande complesso industriale, il cui fitto all’anno è stimabile in almeno 220.000 euro, pagando un canone di locazione irrisorio di poche migliaia di Euro.

Nel Capitolato si prevede di dare in locazione i capannoni, e gli uffici, senza inserire alcun vincolo di utilizzo finalizzato al trattamento, e alla produzione di compost.

Tuto questo è l’ennesimo spreco di denaro pubblico e un’occasione persa per creare valore per la comunità.

Concludendo. Le scelte del Comune di Terracina stanno per determinare un sistema di gestione dei rifiuti inefficiente, costoso e dannoso per l’ambiente. È urgente una revisione del sistema, con l’implementazione della TARIP, la valorizzazione dell’impianto di compostaggio e la correzione delle criticità del CSA. I citadini di Terracina meritano un servizio di gestione dei rifiuti trasparente, efficiente e sostenibile, che premi l’impegno di chi si prodiga nella raccolta differenziata e tutela l’ambiente. Il tuto evidenzia una situazione critica, dove l’amministrazione comunale sembra aver perso di vista il bene della Cosa Pubblica, concentrandosi invece su dinamiche di potere e interessi economici, sacrificando l’interesse della cità, dimostrando una incapacità a risolvere il problema dei rifiuti, aggravato da gestioni precedenti. In sintesi si evidenzia una situazione di stallo, dove l’inefficienza prevale sugli interessi del bene comune.

Così, in una nota, il gruppo territoriale “Riviera di Ulisse” con il rappresentante Luigi Di Mauro.

Articolo precedente

CONCERTO BENEFICENZA BUBLÈ, OLTRE 1600 EURO AL CENTRO DONNA LILITH

Articolo successivo

CASA DI COMUNITÀ A BORGO SABOTINO, FDI: “AL VIA I LAVORI”

Ultime da Politica