GAMBIZZATO PER STRADA AD APRILIA: 31ENNE SI COSTITUISCE DAI CARABINIERI

Gambizzato per strada ad Aprilia, in località Fossignano: nella serata di ieri, 7 ottobre, si è costituito l’autore dell’agguato

Si è costituito nella serata di ieri, un giovane di 31 anni che si è auto-accusato degli spari contro Marco Colardo, il 36enne di Anzio gambizzato a Fossignagno nel pomeriggio del 7 ottobre. Il 31enne si è costituito presentandosi presso il comando dei Carabinieri. I militari dell’Arma dovranno ora cercare di capire quale sia stato il movente di un gesto per cui potrebbe essere contestato dapprincipio il tentato omicidio.

La vittima si trovava al volante della sua Audi, quando è stato affiancato da una seconda autovettura – una Lancia Y di colore rosso – da cui qualcuno ha esploso dai tre ai cinque colpi di pistola Sul posto sono giunti gli operatori sanitari del 118 e i Carabinieri del Reparto Territoriale, guidati dal nuovo comandante, il tenente colonnello Gianluca Piccione, che hanno iniziato subito a cercare l’aggressore isolando l’area.

Si è tonato così a sparare ad Aprilia, dopo qualche mese di calma apparente a fronte di una primavera caldissima anche con bombe fatte trovare e altre esplodere, senza contare le stese a colpi di proiettili contro una macelleria, auto e condomini, e non solo nelle zone delle case popolari del quartiere Toscanini. L’episodio della gambizzazione è accaduto intorno alle 14 e 30. Il 36enne di Anzio, Marco Colardo, raggiunto da tre colpi d’arma da fuoco alle gambe stava viaggiando con una ragazza.

I due erano fermi allo stop sul ponte di via Fossignano, quando un uomo, scendendo da un’auto appena parcheggiata, si è avvicinato a piedi, ha estratto la pistola e ha sparato ferendo il giovane a una gamba. Tre sarebbero stati proiettili che lo hanno ferito all’arto, tanto che i militari dell’Arma hanno trovato i bossoli in terra vicino all’auto.

L’aggressore, dopo aver colpito, è salito immediatamente in auto per fuggir via. La sua azione è stata repentina: è sceso dall’auto, mentre l’altra vettura era ferma sulla rampa, ha aperto lo sportello lato guidatore e ha fatto fuoco alle gambe del 36enne. Un gesto che sa di avvertimento: non voleva uccidere ma ferire il 36enne.

È stata la ragazza che si trovava in auto con lui a chiamare il 112 così da far intervenire forze dell’ordine e sanitari. Il ferito è stato soccorso e portato in ambulanza all’ospedale Città di Aprilia. Non è in pericolo di vita, ma la tensione è alta. I carabinieri stanno pattugliando tutta l’area in cerca dell’aggressore e utilizzeranno, nel caso vi fossero, le immagini di qualche telecamera di video-sorveglianza della zona. Ad accorrere anche i tecnici della Scientifica che hanno passato al setaccio l’auto in cerca di tracce. Ascoltati come testimoni sia la vittima che la ragazza la quale ha visto, suo malgrado, tutta la scena.

Un episodio accaduto in pieno giorno e che ricorda quello capitato a due Carabinieri fuori servizio capitato a marzo quando a fare fuco fu il 22enne Valentin Cizmic. In quel caso il giovane, arrestato a luglio, fece fuoco di notte.

La vittima, nel 2024, era stata arrestata insieme ad un complice per aver tentato di rubare auto alla stazione di Latina Scalo. A maggio 2024, i Carabinieri della Stazione di Latina Scalo lo avevano tratto in arresto, per tentato furto aggravato, insieme a Denis Emmausso, 29enne residente ad Aprilia.

Il materiale trovato a maggio 2024 nell’auto di Colardo e Emmausso

I militari dell’Arma si erano portati allo scalo ferroviario dove, nel parcheggio antistante, avevano notato un’autovettura che destava sospetto il cui conducente era fermo con motore acceso, mentre poco più avanti un’altra persona, all’interno dell’abitacolo di un’altra auto, stava trafficando all’interno della stessa. I Carabinieri, dopo aver interdetto l’accesso della strada, avevano immobilizzato subito il primo soggetto che si trovava all’interno dell’automezzo, riuscendo successivamente a bloccare anche il secondo dopo un lungo inseguimento a piedi che si protraeva per circa un chilometro nelle vie limitrofe. 

Dalla perquisizione, era emerso che le due persone erano state trovate in possesso di arnesi da scasso e di una centralina utilizzata per avviare le autovetture forzate.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, erano stati trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa della celebrazione del rito direttissimo. Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Simona Sergio, aveva convalidato il loro arresto e concesso loro una misura restrittiva più lieve: l’obbligo di firma in caserma.

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