Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro rispondono a chi ancora alimenta il falso mito del sindaco che ha fatto qualcosa per Gaeta: “Una città costantemente al centro di inchieste giudiziarie, con opere pubbliche oggetto di indagini e interrogazioni parlamentari e costantemente sotto i riflettori dell’Antimafia. Ecco il bilancio di Mitrano”
“La dimensione del disastro culturale, dell’arretramento sociale, del regresso istituzionale e della devastazione politica che stiamo vivendo da tempo come città di Gaeta – esordiscono i due ex assessori -, è tutto in questa stucchevole, mediocre e infantile riflessione, sul fatto che chi amministra la nostra città da due lustri abbia o meno fatto qualcosa per la città stessa. Senza contare che poi bisognerebbe capire se ciò che è stato realizzato lo si è fatto bene o male. E non è una questione da poco, ma su questo ci torniamo. Ora, dire che Mitrano ha fatto molto per la città, pensateci, è una constatazione che non ha senso, non ha capo né coda. Non si capisce a cosa ci si riferisca. E allora cerchiamo una volta per tutte di fare chiarezza. Anzitutto bisogna essere precisi e obiettivi rispetto all’argomento. Qual’è l’oggetto della riflessione? Di cosa parliamo?”
“Probabilmente quando qualcuno ci si riferisce all’operosità del sindaco, e diciamo probabilmente perché solo chi parla per tifo o per ignoranza può partorire una tale realtà allucinata, potrebbe riferirsi alle opere pubbliche. Bene, vediamo: dopo 10 anni ci ritroviamo opere incompiute che sono ricettacolo di rifiuti e sporcizia negli scorci più belli della città, come la mostruosa fontana stradale di Serapo. Opere che hanno rivoluzionato, anche se dovremmo dire devastato, il volto originario della nostra città, come la riqualificazione di tutto il lungomare cittadino, con i soldi dell’autorità portuale, ma che oggi, a distanza di pochi mesi, sono già in condizioni pietose e da sostituire, a causa dell’utilizzo di materiali scadenti, come le pavimentazioni quasi completamente spaccate, ma su questo vi assicuriamo sta indagando la Corte dei Conti”.
“Un enorme centro commerciale – proseguono Salone e Zazzaro – di grande dimensione spacciato per una media struttura di vendita contro le normative vigenti sugli standards urbanistici, ma anche su questo c’è la Guardia di Finanza. Una pensilina spacciata per una copertura agli spalti dello Stadio Riciniello, più somigliante invece ad una fermata del Bus, pagata come l’intero stadio, non si capisce il perché. Il piazzale dell’ex stazione regalato a un privato per il proprio business sui parcheggi, legato a Mitrano e a Vernetti, sul quale indaga la Guardia di Finanza e persino un pezzo intero di Parlamento italiano chiede chiarezza. Il progetto di un crematorio realizzato contro la legge e per fare gli interessi di qualche privato, per fortuna bocciato prima dalle autorità e poi pure dalle imprese che hanno fatto andare deserta la gara ritenuta scellerata e a rischio. Una viabilità nel caos. Siamo forse l’unica città turistica al mondo ad avere una pista ciclabile per la quale ci prendono in giro in tutta Italia, fatta a singhiozzo, un pezzo qua e un pezzo là, evidentemente frutto dell’ingegno e della visione politica solo di qualche mente allucinata. Panchine, vasi, cestini, fioriere e tutto l’arredo urbano in parte costantemente divelte, spaccate, rotte, sporche e indegne di un luogo turistico. Non c’è nemmeno un bagno pubblico. I lavori per circa 2 milioni di euro di piazza Buonomo con cantieri allo sbando in piena estate. Ora stanno smantellando pure la nostra storia togliendo il basolato lavico di via Indipendenza per metterci degli orribili lastricati bianchi, come hanno già fatto nel quartiere medievale”.
“E questo come dicevamo era solo per rimanere alla riflessione sui lavori pubblici, perché intanto abbiamo avuto un intero settore urbanistica del Comune coinvolto in una gravissima inchiesta per corruzione cominciata dall’Antimafia, e iniziata da un cantiere autorizzato in spregio al rischio frane a Serapo, abbiamo dei morti da dissesto idrogeologico e le piene di un torrente che continuano a disseminare morte e devastazione nell’indifferenza generale, due appalti consecutivi per la raccolta rifiuti finiti in mano a ditte di proprietà di imprenditori arrestati per mafia o per voto di scambio politico-mafioso, con un ex assessore per poco non finito in manette per corruzione, e pur avendo la tassa rifiuti più alta del Lazio e tra quelle più alte in Italia secondo dati Istat. La nostra popolazione è letteralmente in fuga, e mai avevamo registrato un calo demografico sotto i 20mila abitanti, abbiamo tra le spiagge più belle del mondo completamente in mano ai privati e alle lobby elettorali di questa amministrazione, siamo sudditi di Acqualatina e lasciamo che chi ci amministra voti gli aumenti tariffari pur avendo fango nei rubinetti, abbiamo centinaia di disoccupati in più con crisi aziendali mai risolte, da Pozzi Ginori a Italcraft, da Panapesca a Blu Gaeta, che hanno creato solo più schiavi piegati a logiche elettorali, un ospedale smantellato, parenti e amici della politica che si fanno truccare i concorsi pubblici per i fatti loro e le casse del Comune che fanno registrare decine di milioni di euro di disavanzo”.
“Vedete – concludono -, Gaeta è un luogo fragile e andrebbe trattato con rispetto, per la sua storia ma soprattutto per la sua gente. È come la differenza che passa tra crescere un bambino ed educare un bambino. Cucinare e vestire un bambino forse può significare aver fatto il genitore ma non essere stato un genitore e soprattutto un buon genitore, non è come far crescere un uomo o una donna. Insomma non basta dargli da mangiare se poi ci ritroviamo una persona senza identità, senza storia, senza appartenenza, senza valori, e magari abbiamo cresciuto pure uno che diventa un serial killer. Insomma, scusate il paragone un po’ forte, ma dobbiamo smetterla di raccontarci bugie, perché dire di aver fatto qualcosa per Gaeta se questo significa averci letteralmente messo le mani sopra, questo è stato fatto per gli interessi di pochi e noi poveri fessi ci siamo cascati come cretini”.