Il candidato Sindaco a Gaeta Silvio D’Amante sui beni demaniali della città: è fondamentale per il recupero dell’intero centro storico rientrarne in possesso
“Nel 1993 la giunta Di Maggio affidò al COPIT (Comitato Parlamentare Innovazione Tecnologica) lo studio e la catalogazione dei beni demaniali presenti nella città di Gaeta. Successivamente la giunta D’Amante sottoscrisse il contratto e il lavoro svolto dagli architetti Di Mille, Colozzo e Sperduto, fu presentato alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati presieduta dall’Onorevole Giorgio Benvenuto, nato a Gaeta”.
“Furono realizzati progetti che portarono al restauro della batteria Real Ferdinando, la batteria comando e della strada che dal Santuario della Montagna Spaccata conduce alla Carolina. Successivamente, solo con l’amministrazione Raimondi e l’assessore Antonio Ciano, si riprese a parlare di beni demaniali e del loro ritorno al patrimonio della città e destinazione d’uso (Villa Reale e Orto Botanico, Casa Tosti, Caserma Cialdini, Torrione Francese, Chiesa di S .Michele Arcangelo, Caserma Vittorio Emanuele, San Domenico). Oggi aggiungiamo il Tempio di San Francesco e l’ex caserma Menabrea (Oratorio don Bosco).
“Nello specifico, per l’Oratorio la nostra idea terrà in conto la funzione avuta dalla struttura durante quasi un secolo di attività formativa sociale e spirituale. Per il Tempio di S. Francesco l’impegno per un definitivo restauro e per la piena disponibilità del bene da parte della Diocesi. È fondamentale per un corretto e funzionale recupero dell’intero centro storico rientrare in possesso di questi beni e avviare il loro pieno recupero e valorizzazione. Tanto è un atto dovuto nei confronti della nostra Gaeta e della sua storia. Con il vostro sostegno continueremo sulla strada intrapresa sempre in un’ottica di continuo miglioramento e reale progresso per Gaeta”.
Così, dichiara il candidato Sindaco Silvio D’Amante sostenuto da Gaeta Futura, Demos, Gaeta 5 Stelle 2050, Insieme per Gaeta, Movimento Progressista e Orizzonti per Gaeta.