GAETA, “CHI HA AUTORIZZATO IL BAGNO IN PIAZZA MARE ALL’ARCO?”. L’OPPOSIZIONE INTERROGA GLI ASSESSORI

Un bagno in Piazza Mare all’Arco a Gaeta, i consiglieri comunali d’opposizione interrogazione Sindaco, Giunta e Comune

I consiglieri comunali d’opposizione di Gaeta, Emiliano Scinicariello (PD) e Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante), anche membro e Presidente della Commissione Consiliare Controllo e Garanzia, sollevano il caso di un bagno pubblico, installato presso Piazza Mare all’Arco.

I due esponenti politici chiedono, in particolare all’Assessore all’Urbanistica Teodolinda Morini e all’Assessore all’Ambiente Diego Santoro, lumi rispetto alla “novità”.

“Nei giorni scorsi – spiegano nell’interrogazione comunale, con contestuale accesso agli atti – probabilmente complice I’eco mediatica che ha suscitato la “vicenda dehors” in Piazza Mare all’Arco, la stessa area é stata particolarmente attenzionata dai cittadini, alcuni dei quali si sono rivolti ai sottoscritti affermando di aver notato la presenza di un bagno in adiacenza con l’immobile del distributori di carburanti “Esso”.

“Bagno che probabilmente a presente Ii da tempo, ma che finora nessuno aveva notato o, quantomeno, alla presenza del quale nessuno sembrava aver dato particolare peso”.

Nella mattinata di ieri, 3 giugno, Scinicariello e De Angelis si sono recati presso la zona per osservare e fotografare la struttura, deducendone che il bagno in questione è posizionato sul marciapiede che fu oggetto, pochissimi anni fa, della ristrutturazione dell’intera piazza.

C’è di più, perché il bagno è poggiato su blocchi di cemento e non appare ancorato al suolo; è chiuso a chiave (dunque non sembra svolgere la funzione di bagno pubblico); è collegato ad un impianto idrico, non si comprende se pubblico o privato, attraverso tubazioni che emergono dal suolo (non sotto traccia).

Inoltre, “il bagno sembra essere collegato all’impianto fognario in maniera altrettanto posticcia, con una condotta che scarica in un tombino, peraltro non perfettamente chiuso per consentire alla tubazione di entrare, con potenziale pericolo per i passanti, oltreché con nocumento per lo stato complessivo dell’igiene e della salubrità del luogo”.

I due consiglieri di minoranza rivolgono agli assessori cinque quesiti: chi ha fatto richiesta dell’installazione di questo bagno, se un privato o se sia un’iniziativa del Comune di Gaeta? In entrambi i casi, chiedono gli estremi dell’autorizzazione urbanistica e sanitaria in questione. Nell’eventualità si trattasse di un’iniziativa del Comune di Gaeta, e dunque fosse un bagno pubblico, per quale motivo è chiuso a chiave e non fruibile da chiunque liberamente?

Inoltre, gli assessori “ritengono che la struttura sia pericolosa per i passanti, in quanto non ancorata al suolo e poggiata su mattoni, con tubazioni emergenti dal suolo e copertura del tombino sollevata, oltre che insalubre per via dell’evidente approssimativa gestione del sistema fognario?”

Infine, si domandano se questa struttura sia degna di un paese civile che ha avuto perfino l’ardire di candidarsi a “Capitale della Cultura”.

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