FURTO NEL DORMITORIO COMUNALE DI LATINA AL COLOSSEO: ARRIVA LA CONDANNA

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Furto presso il dormitorio comunale. Cittadino senegalese di 40 anni condannato col rito direttissimo

Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Elena Nadile, ha condannato a sei mesi (con sospensione della pena), per furto, il cittadino senegalese di 40 anni arrestato lo scorso 14 gennaio. L’uomo, difeso dall’avvocato Moreno Gullì, è stato processato per direttissimo ed è stato condannato col rito abbreviato.

La Polizia di Stato di Latina aveva arrestato il senegalese, classe 1984, che nella serata del 14 gennaio poiché si era reso responsabile di un furto perpetrato all’interno del dormitorio comunale di Latina, presso il cosiddetto Colosseo, ai danni di un altro ospite del centro.

La vittima, un cittadino tunisino classe 1992, stava facendo una doccia ed aveva appoggiato i propri effetti personali su di una sedia all’interno dello spogliatoio, quando si era accorto della presenza di un soggetto che nel frattempo stava rovistando tra i suoi effetti personali.

L’uomo avrebbe prelevato il portafoglio, contenente 800 euro, e sarebbe scappato all’esterno del centro; la vittima, accortasi di quanto stava accadendo, era immediatamente uscito dalla doccia per cercare di fermare l’uomo e nel frattempo ha contattato il numero unico di emergenza 112.

Giunta sul posto, la pattuglia della squadra volante aveva trovato i due uomini intenti a discutere in strada, nelle vicinanze del luogo dei fatti e ascoltata la versione della vittima, aveva proceduto ad una perquisizione nei confronti del presunto ladro, attività che aveva dato esito positivo infatti, indosso all’uomo, era stato ritrovato il portafoglio rubato contenente circa 800 euro e i documenti della vittima.

Lo straniero era stato quindi condotto presso gli uffici della Questura dove era stato fotosegnalato. Dagli accertamenti era emerso che l’uomo aveva già a suo carico un ordine di allontanamento dal territorio nazionale in quanto irregolare.

Formalizzata la denuncia della vittima, l’uomo su disposizione del PM era stato trattenuto in stato di arresto presso le camere di sicurezza ed era stato disposto, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Elena Nadile, il rito per direttissima. Il giudice aveva convalidato l’arresto e stabilito l’imposizione dell’obbligo di dimora ad Oristano dove l’uomo aveva dichiarato di risiedere prima di arrivare a Latina. In Sardegna, infatti, il 40enne faceva il pastore.

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