Rito abbreviato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina per uno dei due topi d’appartamento cileni
Si è celebrato oggi, 9 dicembre, il rito abbreviato, dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, il giudizio abbreviato per uno dei due uomini di nazionalità cilena arrestati per rapina a settembre del 2023 grazie all’intervento della Polizia di Stato. Lo scorso 14 ottobre, il Gip Cario aveva rinviato a oggi il rito abbreviato poiché l’altro indagato – il 32enne Jorge Alberto Soto Gomez – risulta latitante.
Ad essere giudicato, invece, il 27enne Kevin Joshua Santis Guerrero che ha affrontato il suo rito alternativo, difeso dall’avvocato Lorenzo Contucci A ottobre 2023, una volta arrestati, entrambi, oltreché alla giovane di 26 anni Andrea Scarlet Santis Guerrero (sorella del 27enne), si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.
I tre, di nazionalità cilena, erano stati arrestati dalla Squadra Mobile e dalla Squadra Volante della Questura di Latina il 28 settembre 2023 con l’accusa di aver commesso due furti in altrettanti appartamenti del capoluogo di provincia. Dopo la convalida dell’arresto, i tre cileni erano stati scarcerati e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, aveva disposto per loro gli arresti domiciliari.
A fronte di una richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Marco Giancristofaro a 4 anni e 6 mesi, il Gip Cario ha condannato Kevin Santis Guerrero alla pena di 6 anni di reclusione, più 3mila euro di multa e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il 27enne, al momento, è detenuto.
L’arresto per la banda di ladri era arrivato a conclusione di serrate attività incardinate nella più vasta azione di contrasto ai reati contro il patrimonio e cosiddetti “predatori”, così che gli agenti della terza sezione della Squadra Mobile di Latina, insieme ai colleghi della Squadra Volante, avevano proceduto a fermare i tre cileni accusati, in concorso tra loro, dei reati di rapina, furto in abitazione, danneggiamento e possesso di attrezzi ed arnesi atti allo scasso, quali grimaldelli e chiavi alterate.
Dopo una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa della Questura, attraverso la quale un cittadino aveva spiegato che, tramite il sistema di allarme e videosorveglianza, aveva contezza circa la presenza di estranei all’interno della sua abitazione in via Isonzo, i poliziotti della Mobile e delle Volanti, in pochi istanti, si erano recati all’indirizzo segnalato, in tempo per intercettare due individui, uno dei quali con una cassaforte a muro sotto il braccio, che saliti a bordo di una autovettura Jeep Renegade condotta da una donna, si sono dati alla fuga. Inoltre, i due uomini avevano con sé monili d’oro, oggetti e profumi per il valore di 6500 euro.
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Immediatamente una Volante e un’auto civetta della Squadra Mobile si erano posti al loro inseguimento. Il tentativo di fuga era terminato dopo poche centinaia di metri col fermo della Jeep, e con gli occupanti della stessa che, nel tentativo di eludere l’intervento dei poliziotti avevano lanciato la cassaforte sull’asfalto con l’evidente fine di bloccare la marcia dei poliziotti, per poi speronare la volante che nel frattempo aveva sbarrato loro la strada.
Una volta bloccata la Jeep, due degli occupanti erano stati immediatamente bloccati, mentre il terzo aveva cercato di dileguarsi, per poi essere raggiunto e tratto in arresto.
La perquisizione effettuata a bordo della Jeep aveva portato al rinvenimento di ulteriore refurtiva che si era accertato essere frutto di un secondo furto, commesso poco prima in un’altra abitazione della medesima zona e nella quale i malviventi si erano introdotti forzando una porta finestra.
All’interno della vettura erano stati anche rinvenuti e sequestrati attrezzi utili allo scasso, chiavi adulterate, guanti e tutto il materiale solitamente utilizzato per commettere tale tipo di reati. A seguito della formalizzazione delle denunce, parte della refurtiva era stata restituita ai legittimi proprietari.
Alla fine, i due uomini erano stati condotti presso la casa Circondariale di Frosinone mentre la donna era stata associata alla casa circondariale di Roma – Rebibbia. Finiti tutti e tre ai domiciliari ad Ostia dove risiedono, Soto Gomez è fuggito. Diverso il destino della donna che è stata già giudicata e condannata per i fatti di settembre dell’anno scorso.
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