L’ex sindaco di Terracina Roberta Tintari ha ottenuto la revoca dei domiciliari: “Il mio è stato un arresto illegittimo”
“Il 20 luglio 2022, dopo l’arresto disposto dal Tribunale di Latina, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Sindaco di Terracina. Nell’esprimere il mio grandissimo rammarico per le dimissioni, non ho avuto remore ad affermare che “le contestazioni rivolte nei miei riguardi, oltre che infondate, risultano palesemente errate”, Indipendentemente da questo, ho sentito il dovere di dimettermi per tutelare i miei familiari da tutto il fango che si è riversato anche su di loro, per l’inaudito ma comprensibile clamore di un arresto tanto eclatante quanto ingiusto”. Lo dichiara, in una nota stampa, l’ex Sindaco Roberta Tintari.
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“Il Tribunale del Riesame ha ora annullato l’ordinanza che ha disposto il mio arresto e, indirettamente, ha determinato il commissariamento del Comune di Terracina: ben quattro dei cinque capi di imputazione a me contestati per l’arresto, sono stati posti nel nulla dal Tribunale di Roma. Per l’unico capo in relazione al quale non vi è stato annullamento (l’aver deliberato, nella Giunta Comunale del 25.8.2017, che era stato indicata in modo non esaustivo la finalità del ponte pedonale realizzato sul porto-canale), il Tribunale del Riesame ha ritenuto di dover mantenere a mio carico l’obbligo di firma due volte a settimana. Valuterò con i miei avvocati Massimo D’Ambrosio e Dino Lucchetti, non appena saranno depositate le motivazioni del provvedimento del Riesame, se ricorrere avverso questa residua limitazione imposta alla mia libertà, ma resta il fatto che oggi posso affermare che il mio arresto è stato disposto illegittimamente”.
“Il danno alla mia persona e alla mia dignità è incalcolabile, ma saprò risollevarmi con la Fede e nella piena coscienza di aver operato nell’interesse generale, mai personale. Più gravi sono i danni alla Città di Terracina, ingiustamente dipinta come un’Amministrazione dedita al malaffare, e ai tanti Cittadini che con la libera espressione del voto hanno ritenuto di darmi fiducia. Quel voto, espressione essenziale e insopprimibile del nostro sistema democratico, è stato mortificato e offeso con un colpo solo, ora annullato ma i cui effetti si sono irrimediabilmente prodotti oltre che sulla mia persona, sulla Cittadinanza. Mi auguro che gli Organi di stampa, dopo aver condiviso senza critiche il provvedimento che ha disposto il mio arresto, sappiano operare in piena coscienza delle riflessioni più equilibrate e valutare in modo obiettivo la triste vicenda che mi ha colpito. Nell’interesse della Democrazia, soprattutto: perché di questo passo – conclude -, nessuno assumerà più l’onere di amministrare una Città. Chiedo che a questo comunicato venga dato lo stesso rilievo grafico dato alla notizia del mio arresto”.
“Gioia e amarezza dopo la sentenza del Tribunale del Riesame che ieri ha liberato l’ormai ex sindaco Roberta Tintari e tutti coloro che sono stati arrestati venti giorni fa a Terracina. Naturalmente ho gioito per l’amica onesta e pulita, per la collega attenta e disponibile in tanti anni di buona amministrazione insieme. Ma ho provato anche tanta amarezza perché, secondo i giudici del Riesame, il sindaco di Terracina non doveva essere arrestata e come lei tutti gli altri”. Così è intervenuto anche l’europarlamentare Nicola Procaccini, anche lui indagato nell’inchiesta Free Beach.
“Purtroppo – continua Procaccini – Roberta non solo è stata arrestata, ma anche insultata, vilipesa, messa alla pubblica gogna da giornali nazionali e locali, blog e social network. Insieme a Roberta, l’intera città di Terracina è stata gravemente oltraggiata, nel pieno della stagione turistica. Al posto del sindaco, indotto a dimettersi per tutelare la propria famiglia, c’è adesso un commissario prefettizio che certamente svolgerà un ottimo lavoro al servizio della collettività, ma che la collettività non conosce e non ha mai votato. Continuo ad avere il massimo rispetto per la magistratura, anche per quella inquirente che ha il diritto e il dovere di indagare senza fare sconti nei confronti di chiunque. Ma credo anche che talvolta non vi sia la giusta considerazione da parte di alcuni magistrati nei confronti di chi si impegna in politica, sacrificando tempo, serenità, energie e affetti”.
“La mia paura – conclude l’europarlamentare – è che con questo andazzo soltanto i delinquenti saranno disponibili a candidarsi, non avendo nulla da perdere. Questo è un problema che ci riguarda tutti, indipendentemente dai ruoli sociali e dai colori politici. In questa campagna elettorale la vicenda giudiziaria di Terracina è stata usata come una clava dalle sinistre per colpire Fratelli d’Italia. Non me ne stupisco e non mi scandalizzo più di tanto. Mi dispiace molto invece che non si tragga il giusto insegnamento civile dalla drammatica vicenda terracinese!”.