Forno crematorio a Fondi, il Tribunale amministrativo respinge il ricorso del Comitato che chiedeva di annullare il progetto
La scorsa settimana, nell’ambito della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Fondi, la maggioranza aveva ribadito che l’iter per la realizzazione del forno crematorio era stato sospeso.
Oggi, 18 aprile, a distanza di oltre due mesi dal deposito del ricorso, il Tar ha respinto il ricorso presentato il 13 febbraio da XTigre S.r.l. e Comitato “No al Forno Crematorio a Fondi”, assistiti dall’avvocato Roberta Pagiaro, contro il Comune di Fondi, rappresentato e difeso dall’avvocato Giovanni Malinconico.
Il ricorso chiedeva l’annullamento di diversi atti: il progetto esecutivo del forno crematorio approvato dal Comune lo scorso 15 dicembre, oltreché a tutti i provvedimenti conseguenti. Si tratta del cosiddetto Programma di riqualificazione urbana ed ambientale (PRUA) e l’avvio della procedura VAS, oltreché alle due determine di aggiudicazione e del progetto definitivo e, infine, alle tre delibere di consiglio comunale.
Il ricorso impugnava, quindi, il progetto esecutivo relativo a una proposta di finanza per la progettazione, costruzione e gestione economico funzionale dell’impianto di cremazione proposto dalla società SAIE s.r.l. e approvata dal Comune di Fondi.
Il Tar si è espresso nettamente considerando il ricorso irricevibile per inosservanza del termine di impugnazione. Inoltre, è inammissibile per omessa notificazione alla controinteressata società SAIE s.r.l. proponente il progetto. Per quanto riguarda il PRUA, diventato oggetto di polemica tra amministrazione Maschietto e Comitato, il ricorso proposto contro la deliberazione 374 del 2022, con cui si è stato dato avvio alla procedura di VAS inerente il suddetto P.R.U.A., per l’eventuale e futura adozione della variante urbanistica, “è atto di per sé non impugnabile in quanto non lesivo e totalmente estraneo alla realizzazione dell’opera pubblica”.
Infine, per il Tar, il Comitato No Forno Crematorio non è legittimato proprio a ricorrere in mancanza dei requisiti validi per farlo: “Il ricorso proposto dal Comitato “No al forno crematorio a Fondi” – si legge nella sentenza disposta dal Presidente del Tar Riccardo Savoia e dal giudice estensore Roberto Bucchi – !è
inammissibile per difetto di legittimazione attiva”.
Un ricorso irricevibile e inammissibile con cui il Tar condanna i ricorrenti alle spese di 2mila euro.