Forno crematorio di Fondi, l’intervento di “Azione”: “La sospensione dell’iter burocratico non è eterno e non è vincolante”
“Sabato sera la città di Fondi ha fornito una grande prova di civiltà e partecipazione popolare, nonostante il caldo torrido invogliasse i più a partecipare ad eventi diversi e più estivi presenti nella stessa serata.
Centinaia di cittadini hanno comunque preferito riunirsi in Piazza Duomo per ascoltare le ragioni del NO al Forno Crematorio a Fondi proposto dal Comitato spontaneo NOForno. La manifestazione ha espresso la netta presa di posizione dei cittadini, che non accettano decisioni prese dall’alto senza essere interpellata e che è fermamente contraria all’opera che non porterà nessun vantaggio alla città e ai cittadini.
Fondi in Azione, come partito politico, ha aderito fin da subito alla manifestazione, in quanto crede fermamente alle ragioni proposte dal Comitato e, come altre forze politiche presenti sul territorio, chiede “un’operazione verità” sullo stato dei fatti riguardanti l’impianto crematorio, visti gli atti effettuati dalla società aggiudicataria: prima l’articolo di stampa pubblicato lo scorso 9 giugno sul quotidiano locale Latina Oggi, poi una corposa campagna pubblicitaria che a partire dallo scorso 20 giugno ha visto la consegna a tutte le famiglie di una rivista, I Cipressi, che decanta la bontà della pratica crematoria. Fin qui nulla da eccepire, tranne il fatto che la stessa impresa è proprietaria della rivista, e la pubblicazione della rivista avviene dopo tre anni di inattività (ultima pubblicazione risalente al 2021…)!
Ciò che però Azione ha notato, in accordo con il Comitato e le numerose civiche presenti sul territorio, è stata la parte centrale della rivista, in cui il direttore della rivista stessa si sofferma sull’impianto che a breve verrà realizzato a Fondi! Si riprendono le stesse cose che sono state ripetute a menadito da alcuni consiglieri comunali durante il consiglio comunale straordinario del 10 marzo 2023 in cui si chiedeva la sospensione in autotutela di tutte le delibere riguardanti il forno crematorio a partire dal 2019.
Ma come! Sindaco per primo e a seguire il suo vice, la sua giunta e i suoi consiglieri di maggioranza rassicurano la popolazione dicendole che l’iter è sospeso e bisogna mantenere i toni bassi e poi tace colpevolmente all’articolo mezzo stampa e soprattutto alla rivista informativa realizzata appositamente per l’impianto di Fondi! È tuttora imbarazzante il silenzio di questa giunta, che rimane arroccata in stato di stallo, sorda anche alle insistenze dell’impresa che informa chiaramente la cittadinanza della certa realizzazione dell’opera!
Poi sarebbero gli altri a fare strumentalizzazione politica sulla questione impianto crematorio? Il sindaco dovrebbe spiegarci come mai un’impresa di Varese decide di investire su Fondi e parla con la voce di alcuni consiglieri comunali; come mai l’impresa sulla sua rivista pone delle FAQ alle quali dà anche delle risposte discutibili, come per esempio che non è vero che fondani non vogliono l’impianto! Non ci risulta che abbiano effettuato un questionario specifico, pertanto tali notizie da dove vengono prese? Se così fosse, le oltre 4000 firme raccolte dal Comitato stonano con quanto affermato sulla rivista. Delle due una: sono false le notizie diffuse sulle 18.000 copie della rivista oppure i firmatari della petizione non ci hanno capito nulla! A proposito di petizione: da statuto comunale il sindaco è tenuto a rispondere ad una petizione popolare dopo 60 giorni dalla sua presentazione. Bene, la prima parte delle firme raccolte, 2500, sono state consegnate dal Comitato il 6 aprile 2023. Il sindaco dovrebbe spiegarci perché non rispetta uno statuto comunale che sull’argomento è chiaro e cosa fa? Tace!
Per questi motivi Fondi in Azione ha dato il suo contributo, come anche tutte le altre forze politiche che a Fondi hanno appoggiato a diverso titolo questa manifestazione, senza portare bandiere politiche, senza fare demagogia politica come qualcuno ha insinuato, perché questo argomento riguarda la città intesa come popolazione e non divisa in colori politici.
Al contempo dispiace però constatare che alcune forze politiche, prima tra le più attive, hanno ritenuto superficiale partecipare alla manifestazione perché il sindaco ha dichiarato l’iter sospeso! Corre l’obbligo di ricordare che alcuni tecnici esperti da noi consultati ci hanno spiegato che la sospensione di un iter burocratico di questo genere non è eterno e non è vincolante. Anzi se non è ben strutturata potrebbe non servire ad evitare l’opera, quindi la soluzione non può essere che politica. Per questi motivi Azione si sta muovendo a ogni livello tramite i suoi referenti regionali e nazionali, per chiedere una regolamentazione regionale sulla scelta dei siti per la loro realizzazione e soprattutto i limiti precisi da rispettare. Azione, come dimostrato ieri, è vicina ai cittadini senza se e senza ma, nel rispetto della tanto decantata democrazia proprio perché Azione è sempre dalla parte dei cittadini e della democrazia”.
Lo spiega, in una nota, il segretario locale di “Azione”, Paolo De Bonis.
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