Si è conclusa la riunione della Commissione “Controllo e Garanzia” del Comune di Gaeta: all’ordine del giorno il discusso forno crematorio che si vorrebbe realizzare in località Sant’Angelo
Nella Commissione presieduta dal consigliere di maggioranza Gino Gaetani, erano presenti l’Assessore “Pianificazione Territorio” Massimo Magliozzi e la Dirigente “Riqualificazione Urbana” Stefania Della Notte, oltreché al Partito Comunista Sezione Mandolesi e i cittadini residenti nella zona e contrari alla realizzazione del forno crematorio.
L’amministrazione Mitrano e gli uffici del Comune competenti tendono a ridimensionare la portata del forno crematorio, sostenendo che si è ancora alle fasi preliminari del progetto, pur essendo già pubblico il bando che scadrà a luglio. Secondo Gaetani, il presidente della Commissione, intervistato da Gaetachannel, il progetto costerà 4 milioni di euro con una gestione trentennale da parte del privato che si aggiudicherà in project financing l’opera, un canone di 13mila euro all’anno da pagare al Comune e ricavo presunto da 18 milioni di euro.
Non la pensano così i comunisti della Sezione Mandolesi, sin da subito sugli scudi poiché contrari al forno crematorio nella zona di Sant’Angelo e aderenti alla protesta dei cittadini. Senza contare che, anche da Itri, i consiglieri di opposizione sollecitano il Sindaco a intervenire sulla questione (vedi video di seguito pubblicato dal consigliere comunale di minoranza al Comune di Itri Osvaldo Agresti). Come noto, il forno crematorio gaetano confinerebbe col territorio itrano.
Per il Partito Comunista gaetano si tratta “dell’ennesimo tentativo della giunta Mitrano di dare in gestione a privati la costruzione e la gestione di una grande opera sul nostro territorio, con tutti i risvolti negativi dal punto di vista ambientale, paesaggistico e anche archeologico visto che la zona di Sant’Angelo è circondata da abitazioni, piccole aziende agricole, che rivendono i loro prodotti nei mercati settimanali del comprensorio, e i resti di una chiesa benedettina del XII sec. e di un Torcolarium di epoca romana. È presente inoltre proprio in quel punto un’ingente falda acquifera e sono stati fatti negli anni ’90 degli studi sul terreno che è particolarmente drenante e che hanno di fatto bloccato il progetto di realizzare in quell’area un impianto cimiteriale”.
“Insieme ad una delegazione di cittadini riunitisi spontaneamente questa mattina sotto il palazzo comunale – continuano i comunisti – abbiamo assistito all’ennesimo teatrino di questa amministrazione spalleggiata da una finta opposizione in consiglio comunale che di fatto collabora attivamente per portare avanti gli stessi interessi della maggioranza a suon di project financing a favore di grandi aziende private di fuori, le sole che possono permettersi di investire tali cifre, e che spesso notoriamente fungono, proprio in settori come quello considerato, per ripulire denaro sporco”.
“A Gaeta, secondo gli ultimi dati ISTAT, sono morte nel 2019 appena 200 persone. Se veramente si voleva fare un’opera utile alla città si poteva progettare un forno crematorio da poche centinaia di migliaia di euro, invece no, ancora una volta l’amministrazione, infischiandosene del parere della popolazione, apre un bando di gara per un mega investimento privato, senza dare alcuna alternativa: o il megaforno o niente. Inoltre la cifra appare ancor più spropositata se paragonata ai costi dei forni crematori nel resto d’Italia, persino quelli più grossi al Nord, che interessano un bacino di utenza anche di più province, non superano gli 8 milioni”.
“Denunciamo inoltre l’atavica mancanza di trasparenza del sito comunale, una vera e propria giungla, in cui risulta difficile districarsi, con ben due domini, uno per la home page, un altro per le diverse sezioni, e da ottobre si è aggiunta anche una nuova piattaforma per consultare l’Albo Pretorio. Lo stesso bando con relativa documentazione di gara, nonostante la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della repubblica italiana, non sono stati ancora caricati sull’albo pretorio“.
“Invitiamo quindi tutti i cittadini delle città che verrebbero interessate dall’inquinamento atmosferico, dei terreni e quindi delle falde acquifere, a mobilitarsi, e a sostenere la petizione popolare. Così come invitiamo anche tutte le altre forze politiche, poche in realtà, visto che il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità la delibera dello scorso novembre che ha dato il via all’iter di presentazione del bando di gara, che si oppongono alla realizzazione del forno, a fare meno chiacchiere e a contribuire invece attivamente nella raccolta firme, consegnando i moduli riempiti al responsabile del comitato di residenti di Sant’Angelo che provvederà poi a consegnarle al Comune. Come Partito Comunista diamo tutta la nostra disponibilità per mobilitazioni future dei cittadini che dimostrino la contrarietà di Gaeta a questo ulteriore atto di prepotenza dell’Amministrazione Mitrano, ribadendo come in passato strategie del genere abbiano portato il privato, che deve partecipare al bando e deve impegnare una cospicua cifra per il progetto definitivo a sue spese, a rinunciare alla gara e non presentare offerte”.