FORMIA, TRA ATTACCHI OMOFOBI E ALLOGGI POPOLARI DECADUTI. E PURE IL SINDACO CI VA DI MEZZO

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Escrementi di fronte alla casa di Galliano e Castelli
Escrementi di fronte alla casa di Galliano e Castelli

Una brutta storia di denigrazioni, offese omofobiche, bullismi e intimidazioni a Penitro si intreccia con una decadenza di una casa popolare: una coppia omosessuale, i reiterati insulti di un gruppo famigliare e “un sindaco di merda” che non si fa gli affari suoi

Siamo a Formia, Penitro, alloggi popolari. Da tempo, come noto, Michele Castelli e Pasquale Galliano subiscono omofobie di vario genere tramite vandalismi vari da parte, essenzialmente, di una famiglia originaria di Giugliano (Napoli) destinatari di alloggio nelle case popolari Ater.

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Castelli e Galliano, che vivevano con la madre di uno dei due nello stesso appartamento (la donna, in seguito, è andata via in ragione del clima di odio incistato e cronicizzato), prima subiscono ma, in seguito, esasperati, iniziano a rendere pubblico lo stillicidio di cui l’insulto “Froci di merda”, esibito vocalmente e con scritte sui muri, è solo un esempio.

FROCI DI MERDA

Solo il 29 settembre scorso, dopo che la loro storia è diventata di dominio pubblico da almeno un anno (anche Latina Tu ha pubblicato, in più articolo, la vicenda e le sue sfaccettature oggettivamente vergognose nel nuovo millennio), Castelli e Galliano, sul loro profilo Facebook che condividono in simbiosi, rendono noto l’ennesimo esempio di persecuzione agghiacciante: “Dopo un periodo di apparente quiete i noti ignoti, ritornano alla carica, è troppo forte l’esigenza di insultarci chiamandoci froci a tutte le ore, è troppo forte l’esigenza di molestare, di mettere in atto continui raid, adesso dopo gli escrementi, dopo la frutta marcia, dopo l’immondizia, dopo rami e vegetazione varie, dopo le pietre, dopo le uova, stasera siamo passati al lancio dei piatti verso il nostro ingresso…per fortuna tutto ripreso dalle telecamere, domani ci sarà una nuova denuncia…ci vedremo nelle opportune sedi…la legge è lenta ma arriva…sia chiaro non permetterò che queste merde di persone continuino ancora a perseguitare me il mio compagno e la mia famiglia, che vive un disagio per colpa di questi escrementi…avete sbagliato le persona…vi conosce tutta Formia ormai….ma non vi vergognate?? Ancora continuate???“.

Qualche mese prima, il 5 luglio, si presenta, a casa dei due, il sindaco di Formia Paola Villa la quale ha deciso di portare la sua solidarietà alla coppia che, bersagliata da anni tra l’omertà dei vicini che stanno zitti (così la descrivono Galliano e Castelli), ha deciso di virare il disagio in qualcosa di producente: un vero e proprio bollettino (Bollettino Omofobi Formia) in cui raccontano tutte le angherie subite solo per le loro tendenze sessuali che, in un paese appena civile, dovrebbero essere aspetti neanche più dibattuti tanto sono normali ovunque.

La cassetta della posta divelta per sfregio
La cassetta della posta divelta per sfregio

Fino ad ora, una storia piuttosto nota che, come dicevamo, è già finita su molti quotidiani locali. Solo che, nel frattempo, si aggiunge un altro elemento alla vicenda la quale, in qualche modo, si intreccia con gli episodi di omofobia.

In seguito alle reiterate denunce di Galliano e Castelli inviate alla Legione dei Carabinieri di Formia, si scopre che la famiglia che perseguita la coppia avrebbe qualche problema con l’alloggio popolare di cui dispone. Pagamenti in ritardo, altre inadempienze che inducono sia l’Ater che l’Ufficio Casa del Comune di Latina a convergere sul da farsi. L’Ufficio comunale, interpellato dal Sindaco, che nel frattempo scrive lettere anche a Commissariato di Polizia e Carabinieri locali per rappresentare la situazione che vive la coppia di Penitro, si rende conto che la famiglia di Giugliano è indietro con i pagamenti e su di loro pende una pratica propedeutica al procedimento di decadenza.

Procedimento di decadenza, di competenza Ater, iniziato a marzo e notificato a luglio alla famiglia napoletana. Al che, come da loro diritto, la famiglia si difende e fa ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione dell’Ater di cessare il loro rapporto di locazione.
Ed è di pochi giorni fa la pronuncia del Tar del Lazio che dà ragione ad Ater e Comune non concedendo la sospensiva e rimandando la questione in altra sede: sarà il Tribunale Civile a dirimere il contenzioso. Può la famiglia rimanere nell’alloggio di Penitro? Staremo a vedere.

Uova sull'auto
Bucce d’arance sull’auto

Intanto, però, a latere del procedimento civilistico, ci sono in piedi anche le denunce ai Carabinieri della coppia contro la stessa famiglia che sono culminati in un fascicolo penale aperto dalla Procura di Cassino per le reiterate denigrazioni e insulti ricevuti da Michele Castelli e Pasquale Galliano. Diffamazione, stalking, minacce? Saranno gli inquirenti a stabilirlo, anche se già il 15 gennaio scorso i Militari della stazione di Formia hanno dato, su richiesta del pm Chiara D’Orefice, esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip Salvatore Scalera presso il Tribunale di Cassino che disponeva nei confronti di due dei componenti della famiglia il divieto di avvicinamento alle vittime ad una distanza non inferiore di 100 metri.

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Fatto sta che nei mesi passati, a quanto riporta la coppia Galliano/Castelli, anche il sindaco di Formia è stata additata (“sindaco di merda“) proprio perché ha osato, senza esibizionismi mediatici, offrire la sua solidarietà a una coppia di psicologicamente vessati. Un gesto che dovrebbe essere di default da parte di ogni primo cittadino nella stessa situazione ma che è diventato motivo di un ennesimo scontro: infatti, secondo la famiglia in procinto di vedere la loro locazione decadere, il sindaco avrebbe abusato del suo potere proprio per venire incontro alla coppia Galliano/Castelli.

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Insomma, questa sarebbe la tesi: Villa è schierata con la coppia minacciata e quindi fa in modo di cacciare la famiglia. Una delle prove con cui la coppia avrebbe portato dalla loro parte il sindaco? Una crostata che i due hanno dato al Sindaco dopo che il 5 luglio si è recata in casa loro a solidarizzare.

Succede a Penitro, anno di grazia 2020.

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