FORMIA: PER IL SINDACO VILLA IL RESOCONTO DI ACQUALATINA NON RASSICURA. CONVOCATO IL CONSIGLIO

acqua torbida Formia
Acqua torbida a Formia

Per il sindaco Paola Villa il resoconto inviato ieri da Acqualatina alla Asl e ai sei comuni del sud pontino (Formia, Gaeta, Minturno, Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano) è tutt’altro che chiaro e non rassicura gli utenti sul fatto che il problema della torbidità delle acque sia rientrato o meno. Il primo cittadino ritiene necessario che alla denuncia presentata al commissariato di polizia lo scorso 23 dicembre segua il prima possibile la convocazione del consiglio comunale. Una sessione straordinaria durante la quale, al di fuori dei contrapposti schieramenti politici, si dovrà affrontare il fenomeno della potabilità delle acque nell’area e chiedere al gestore un impegno esplicito a tutela delle sorgenti di Mazzoccolo e Capodacqua. Di seguito il testo del comunicato della docente formiana reso pubblico questa mattina:

VILLA
Paola Villa

“Ieri mattina è arrivato il cosiddetto “Resoconto torbidità ” da Acqualatina che ci invia una tabella di valori che riguardano l’intero sud pontino, fornito da Mazzoccolo e Capodacqua, dove si evince un lento rientro dal fenomeno, ovviamente lasciato alla libera interpretazione dei dati, senza alcuna dicitura “fenomeno rientrato”. Il 23 dicembre scorso, sulla scorta dei risultati di analisi ben peggiori ed avvalorati da quelli dell’Arpa Lazio il 30 dicembre, il Comune di Formia emetteva l’ennesima ordinanza di non potabilità dell’acqua, ad oggi dopo 13 giorni ancora in vigore. I dati dell’Arpa allarmanti perché oltre di torbidità ci parlano di contaminazione microbiologica, vengono effettuati dopo la comunicazione del 12 dicembre inviata dal comune di Formia, nell’esortare l’Asl per un intervento netto, sulle ricadute di sanità pubblica che sta avendo il fenomeno torbidità nel sud Pontino. Perché qui ognuno deve fare la propria parte ed assumersi le proprie responsabilità. Non capiamo però come mai le analisi dell’acqua dell’Arpa riguardano solo Formia, le due sorgenti, Mazzoccolo e Capodacqua forniscono i comuni di Spigno, Minturno, Castelforte, Santi Cosma, Formia e Gaeta. Oggi non abbiamo dati per dire ufficialmente che l’acqua è potabile, anche se i dati di Acqualatina lo dovrebbero confermare, ma aspettiamo che l’ Autorità Sanitaria Locale faccia analisi di controllo. Il 23 dicembre, vista la grave situazione di torbidità e che si emetteva l’ennesima ordinanza, c’è stata anche la denuncia del Sindaco di Formia presso il commissariato, per interruzione di pubblico servizio da parte del gestore. Poi, in pieno clima natalizio, arriva il comunicato ufficiale di Acqualatina, un comunicato che senza colpo ferire, dice che il gestore si adopererà perché si utilizzino sempre più le fonti idriche rappresentate dalla condotta di Minturno-Cellole, e dai pozzi dei “25 ponti”, cercando di ridurre l’utilizzo delle sorgenti di Capodacqua e Mazzoccolo.

Acqua a Minturno. Foto di Caterina Valerio.

Dopo il danno anche la beffa! In questi anni la non manutenzione delle due sorgenti, una captazione invasiva su Capodacqua, la mancata gestione di programmazione dei lavori per tutelare le sorgenti, vere risorse, ci ha portato a tutto questo. Un comunicato delirante quello scritto dall’amministratore delegato di Acqualatina, ing. Lombardi, un comunicato in cui il gestore palesemente ammette le proprie carenze di gestione che vuole sopperire, con acqua presa da pozzi, scavati in zone di invasione di acqua salmastra, e condotte in cui acqua della sorgente del Liri viene regalata al versante campano di Acqualatina, AcquaCampania, con un chiaro introito economico del comune denominatore per tutte e due le società, la multinazionale Veolia, che continua la sua scalata economica fatta di depauperamento del territorio, sfruttando in modo inadeguato le sorgenti, posizionando dissalatori in diversi luoghi del Mediterraneo e vendita a prezzi esorbitanti della risorsa acqua. Un comunicato che contraddice tutte le affermazioni fatte in Prefettura dal gestore, che l’acqua dei pozzi e quella proveniente da Cellole doveva servire a superare momenti di “crisi idrica”. Ora cosa fare? La denuncia non basta, bisogna che ci sia un atto di responsabilità di tutti noi che amministriamo. Convocazione di consiglio comunale ad hoc con chiara votazione di un ordine del giorno per tutelare le due sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua, richiedendo un chiaro impegno da parte del gestore. Ora non si scherza più e si ci unisce con un obbiettivo comune. Ora non esistono più schieramenti e colori, ora esiste la tutela delle nostre sorgenti”.

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