Tra auto bruciate e bombe a Fondi siamo arrivati a 7 vicende di fuoco: ieri l’ultimo capitolo avvenuto ai danni di un’auto parcheggiata a Via Modigliani
Ricapitolando: l’auto bruciata in Via Nino Bixio lo scorso 3 marzo; il simil ordigno esploso, il 26 marzo, nella stessa strada all’esterno di una casa; due incendi di auto nel centro storico in piazza Felice Chiusano nel fine settimana tra il 10 e l’11 aprile; il 12 aprile, invece, intorno alle 23, un’altra bomba, nella zona di Via Caracciolo, che ha danneggiato una Fiat 500 che apparterrebbe a un uomo di 38 anni, ai domiciliari per fatti di droga; sabato 17 aprile, in Via Guado III, un’altra auto bruciata, di proprietà di un fondano 50enne, intorno alle 22,30.
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E, infine, ieri, intorno alle 23, un’altra bomba che ha sconquassato la parte anteriore di un Suv Opel bianco in Via Modigliani.
Sul posto, come sempre, le forze dell’ordine: i Carabinieri di Fondi, Monte San Biagio e Terracina che stanno indagando su questa lunga scia di episodi inquietanti che probabilmente si legano.
Altre due date: il 21 aprile il vertice in Prefettura alla presenza del Sindaco di Fondi e delle più alte autorità territoriali tra cui Prefetto, Questore e Comandanti dei militari dell’Arma e della Guardia di Finanza. È stato proprio Maschietto a dichiarare: “Spesso si lavora sotto traccia proprio per garantire il massimo riserbo investigativo ma questo in alcun modo deve essere percepito come un vuoto“. E infatti, ieri, nel pomeriggio del 22 aprile, arriva l’arresto, dopo perquisizione domiciliare, tramite i cani delle cinofila, di Luca Caporiccio, vecchia conoscenza del narcotraffico della Piana, soprannominato “l’americano”: 15 chili tra cocaina, hashish e marijuana, oltreché ad armi e 20mila contanti.
Dopo poche ore, però, l’ennesimo attentato ai danni di un’auto in uso a un uomo del posto. Quest’ultimo non ha nulla a che vedere con ambienti di spaccio ma è il figlio che, lo scorso gennaio, fu arrestato, per poi avvalersi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia di fronte al Gip, con un carico di droga per la quantità di oltre un chilo e mezzo di hashish. Si tratta di Armando Ciccone, 34 anni, nella disponibilità del quale furono trovate anche armi: una carabina ad aria compressa, una carabina a molla, una pistola a molla modificata a colpi da fucile, un revolver a co2, cal. 50, sette colpi in ottone cal. 8 Flobert, di cui due esplosi, una spada giapponese con lama della lunghezza di 27 centimetri e due dosi di cocaina dal peso complessivo di 2,05 grammi.
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E nella stessa giornata del 6 gennaio 2021, furono arrestati anche un 22enne con 45 grammi di hashish e, soprattutto, il 38enne Francesco Petrillo. A quest’ultimo i Carabinieri della Tenenza di Fondi, in collaborazione con quelli del N.O.R.M. della Compagnia di Terracina, trovarono 266 grammi di cocaina, 2 bilancini di precisione, la somma contante di 9150 euro ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio, nonché vario materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi.
E non può passare inosservato che nella serata del 12 aprile la bomba che danneggiò la Fiat 500 appartiene a una donna. Quest’ultima è la moglie di Petrillo.