Luisa Guglietta spegne 100 candeline: grande festa al ristorante “Le Folaghe”: “Il suo segreto di longevità? L’operosità e la fede”
La nuova settimana è iniziata con grandi festeggiamenti a Fondi dove Luisa Guglietta ha spento 100 candeline.
Il sindaco Beniamino Maschietto, l’assessore al settore Demoanagrafico Santina Trani e l’eurodeputato Salvatore De Meo hanno raggiunto la longeva cittadina presso il ristorante “Le Folaghe” dove amici e parenti si sono riuniti per un grande pranzo in famiglia.
Una targa, un mazzo di fiori, sorrisi, abbracci e tanti applausi per la straordinaria signora che ha dedicato tutta la sua vita al prossimo. “Chi si ferma è perduto” è il suo motto e, a sentire i suoi racconti, anche il suo segreto di longevità.
Tre figli, Maria Civita, Domenico e Albertina, quattro nipoti e nove pronipoti: un cuore che, con gli anni, si è fatto sempre più grande quello di Luisa per fare spazio all’amore di una numerosa famiglia.
Dopo essere rimasta vedova a 52 anni, Luisa Guglietta ha proseguito l’attività imprenditoriale del marito, dirigendo la fabbrica di imballaggi. Fino all’età della pensione ed oltre si è occupata dell’antico mulino, ereditato dagli zii paterni. Da circa 40 anni la longeva cittadina ha intrapreso con fede crescente il cammino neocatecumenale insieme alle prime comunità formatesi nella parrocchia di San Francesco a Fondi e durante i suoi viaggi nella Terra Santa ha ricevuto per ben tre volte il battesimo nelle acque del fiume Giordano. A festeggiarla, oggi, c’era infatti l’intera comunità francescana.
Alla veneranda età di 100 anni, Luisa continua a preparare il pane e i dolci in casa senza mai dar prova di stanchezza anche dopo tanti anni di attività durante i quali, nonostante le mille incombenze familiari e lavorative, non ha mai smesso di scegliere e macinare il grano migliore per la sua famiglia e per i numerosi amici, preparando pane integrale e squisite pizze cotte nel forno a legna. Per tutti a Fondi Luisa è un’istituzione: il simbolo del calore della casa, dell’operosità, dell’accoglienza, dell’ospitalità e della capacità di dare senza mai pensare a sé. È stata, peraltro, una delle prime donne ad esercitare il diritto al voto. Avendo vissuto, come i suoi coetanei il dolore e la sofferenza della guerra, ancora racconta con lucidità gli anni deI secondo conflitto mondiale ma anche della successiva rinascita culturale ed economica della Città di Fondi.