I reperti archeologici sequestrati dalla Guardia di Finanza nel 2018 presto in esposizione al Museo Civico di Fondi. Ieri la consegna di 10 frammenti d’arte antica tra basi di colonna, are funerarie e capitelli
Basi di colonna, are funerarie, capitelli: si arricchisce il patrimonio del Museo Civico di Fondi che, da qualche ora, ospita 10 nuovi reperti rinvenuti presso un’abitazione privata nel novembre del 2018 e sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’operazione volta al contrasto degli illeciti a danno del patrimonio archeologico italiano.
Ieri, dopo la rimozione dei sigilli, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale di Roma hanno consegnato il carico di antichità alla struttura museale.
A ricevere il gradito “dono”, nell’ambito della procedura di restituzione di beni allo Stato, il direttore del Museo Civico nonché referente nominato dalla Soprintendenza come custode Alessandro De Bonis.
I reperti, tutti in marmo, risalgono all’epoca imperiale e repubblicana e sono in buono stato di conservazione a tal punto che sono ancora leggibili le iscrizioni e alcuni simboli di offerta.
Al termine delle operazioni di catalogazione e dopo il sopralluogo del responsabile di zona della Soprintendenza, il dottor Francesco Di Mario, le are, i capitelli e persino un rocchio di colonna saranno inseriti nel circuito museale.
Per dare il benvenuto ai dieci reperti e per informare cittadini, turisti, storici e appassionati di antichità, sarà organizzata una presentazione pubblica.
“La nostra città è ricca di tesori che attendono solo di essere scoperti – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza che è riuscita a intercettare questi beni restituendoli alla collettività“.
“Si tratta della seconda importante notizia archeologica nell’arco di pochi giorni – aggiunge l’assessore alla Cultura e al Turismo Vincenzo Carnevale che ha seguito personalmente le operazioni di consegna dei reperti al Museo Civico – stiamo lavorando a stretto contatto con la Soprintendenza per rendere fruibili questi e altri manufatti sequestrati negli ultimi anni in diverse zone del nostro territorio la cui storia millenaria riaffiora ogni giorno. Come ho già detto in occasione del rinvenimento del frammento di anfiteatro romano avvenuto nei giorni scorsi, lavoreremo per trasformare ogni ricchezza storico-archeologica in un’attrattiva turistica“.