“FIORINI” DI TERRACINA, L’ACCORDO TRA COOP E SINDACATI CHE CREA MALCONTENTO

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Fiorini di Terracina
Ospedale Fiorini di Terracina

Ha creato più di un malcontento tra i dipendenti della Cooperativa Nova in servizio all’Ospedale Fiorini di Terracina l’accordo stipulato con i sindacati

Continua la storia di transazioni individuali su transazioni individuali tra le ditte che forniscono gli operatori socio-sanitari (i cosiddetti OSS) presso l’ospedale “Fiorini” di Terracina.

Nell’accordo sindacale dello scorso 20 luglio, firmato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil ed azienda, sono previste transazioni individuali che sostanzialmente comprendono la rinuncia delle maestranze ai diritti non corrisposti durante tutta la gestione che dura dal 2016. Questi accordi vengono sottoscritti a fine appalto quando i lavoratori potrebbero, senza subire reazioni aziendali, rivendicare tutto quanto a loro non erogato e previsto dal Contratto collettivo nazionale (CCNL).

L’accordo, che parte da una dichiarazione di esubero strutturale di 4 unità lavorative, contiene una grossa contraddizione: mentre si riduce da 36 a 33 l’orario di lavoro per la stragrande maggioranza dei dipendenti, per alcuni di essi l’orario di lavoro aumenta di 9 ore settimanali.

Questo chiaramente, qualora fosse vero l’esubero, impedisce di ricorrere agli ammortizzatori sociali, tipo contratti di solidarietà o CIG.

Al contempo, viene indorata la pillola ai dipendenti erogando loro un buono mensa per una trentina di giornate di lavoro pari a 6 euro al giorno. Senza contare che, negli anni passati, i dipendenti lavoravano 36 ore e quando andavano in malattia e, quindi erano a carico dell’Inps, venivano pagati per 40 ore. Cosa ha da dire l’Istituto nazionale della previdenza sociale su quest’aspetto?

Tornando all’accordo firmato il 20 luglio, molti dipendenti si chiedono dove era il sindacato nel corso di questi anni quando non venivano rispettati i diritti dei dipendenti e perché con tanta leggerezza si fanno transazioni individuali in un posto di lavoro dove la parte pubblica – Asl di Latina – potrebbe essere chiamata ad intervenire, così come obbligata dalla legge sugli appalti, per il rispetto delle norme sul lavoro.

Altra anomalia denunciata dai dipendenti, che comunque non si palesano e rimangono anonimi, è il fatto che durante le assemblee si sarebbe detto da parte dei sindacati che sarebbero stati licenziati i lavoratori che avevano usufruito della malattia.

A questo punto, sorge una domanda ovvia: dove si trova la Asl di Latina? Non intende verificare quanto è accaduto?

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