Sindaco e consiglio comunale di Latina decaduti, l’analisi di uno degli ex consiglieri comunali di maggioranza Tommaso Malandruccolo (PD)
“Che la cosa fosse nell’aria si era saputo, dalla stampa e dai post sui social, non per via istituzionale, come sarebbe stato eticamente appropriato.Il centro destra ha deciso di recarsi dal notaio per sfiduciare il Sindaco, e lo ha fatto chiedendo 5 minuti di pausa nel primo consiglio comunale. Ebbene si, lo stesso centro destra che ha pontificato per mesi che i consigli fossero svolti in presenza e non online, per motivi di prestigio istituzionale dell’Aula, oggi ha preferito sottrarsi al confronto nell’assise maggiore della città, chiedendo di assentarsi come un adolescente alle prese con un compito in classe. Certo è tutto legittimo, immorale non so, di certo non dignitoso.
Mi viene però spontaneo qualche interrogativo, soprattutto riguardo la narrazione che è stata data di questa scelta, forviante e omissiva. La motivazione è quella di un’inerzia amministrativa del Sindaco, della sua giunta e dei consiglieri che l’appoggiavano, fra questi anche Forza Italia e Fare Latina, oggi fra i primi firmatari della sfiducia. Se l’inattività oggetto di contestazione fosse stata attribuita alla precedente consiliatura, perché non sfiduciare il Sindaco subito dopo le elezioni del 2021, visto che l’anatra zoppicava già allora?Viene da chiederselo, dato che si è provveduto invece a ricorrere a legittimi, ma a questo punto superflui ricorsi, che hanno portato a nuove elezioni con un carico di spesa enorme per la collettività, consultazioni elettorali che confermavano per la terza volta consecutiva la scelta degli elettori per un candidato sindaco piuttosto che per l’altro.
Ci si è illusi, si è pensato ad uno spiccato senso di responsabilità verso le risposte che la città attendeva, condiviso anche nell’esercizio amministrativo, visto che sette delle dieci commissioni venivano guidate proprio dal centro destra, di cui 2 da Forza Italia, che illuminata da Fondi appoggiava Coletta su una passerella traballante. E non dimentichiamo la presidenza del consiglio in quota Fratelli D’Italia.Ricordo uno per uno tutti i tentativi di ostruzionismo in Consiglio e nelle varie commissioni, in modo particolare quelle tre governate da noi del centro sinistra. Interventi fiume, pretesti cavillosi, uscite teatrali dall’aula, tutti finalizzati ad osteggiare le attività per la città. E poi i tempi, si i tempi di esercizio effettivo dell’attività consiliare, cinque mesi scarsi, da febbraio inoltrato, quando si sono costituite le commissioni, con grande ritardo per i capricci del centro destra, all’inizio di luglio, con la decadenza per via della sentenza del Tar. Per questa scelta scellerata e probabilmente anche per un delirio di onnipotenza dettato dai recenti risultati elettorali interrompiamo quindi tutte le attività in corso, riconsegnando le redini della città ad un Commissario Prefettizio che, per quanto capace, potrà svolgere solo attività di normale amministrazione.
In tutta questa vicenda è la città che perde, una città che ne esce spaccata, e questa è la cosa che veramente mi fa male, al pari di non portare avanti i miei impegni di Consigliere. Da domani tutta la politica dovrà fare un passo in avanti in questa direzione, ricucire il tessuto sociale di una comunità lacerata. Da parte nostra non ci sarà alcuna pausa, perché si inizierà a lavorare da subito a nuove proposte da sottoporre agli elettori, elaborate con la consapevolezza di questa breve esperienza. Il mio ultimo pensiero va al Sindaco, a Damiano, per la sua grande compostezza e dignità con cui ha affrontato immeritatamente tutto ciò”.
Lo ha scritto, sul suo profilo Facebook, l’ex consigliere comunale del Partito Democratico Tommaso Malandruccolo.