“Finalmente sola”: emozioni e riflessione di una donna vittima di violenza psicologica
Un monologo teatrale per conoscere e riconoscere i segnali della dipendenza affettiva prima che sia troppo tardi.
Per la Settimana contro la violenza sulle donne, grande attenzione ed emozione ha destato quest’oggi nell’Aula Consiliare lo spettacolo teatrale “Finalmente sola” di e con Paola Giglio e la partecipazione di Matteo Prosperi.
“Finalmente sola” affronta con pungente ironia e lucidità il tema della dipendenza affettiva attraverso la storia di P., giovane donna intrappolata in una relazione segnata da violenza psicologica.
Il monologo attraversa il passato sentimentale della protagonista, rivelando i meccanismi – spesso invisibili – che possono trasformare l’amore in una trappola.
Non un racconto sul femminicidio, ma un’indagine sui segnali che precedono la violenza: parole, comportamenti, abitudini e fragilità che lentamente erodono autonomia psicologica, economica e sociale.
Lo spettacolo, vincitore di numerosi premi nazionali – tra cui il Premio “Anima e Corpo del Personaggio Femminile”, il “Premio MaldiPalco” e il “Premio Giovane Scena delle Donne” – invita a riflettere sul confine tra una relazione difficile e una relazione malata, e sulla necessità di riconoscere quei segnali che spesso arrivano molto prima dei gesti più eclatanti.
“Dobbiamo imparare a riconoscere quando una relazione non va – hanno commentato il sindaco Valentino Mantini e l’assessora alle Pari Opportunità Maria Innamorato – e a fare la scelta giusta, perché una dipendenza affettiva non nasce all’improvviso. Iniziative come questa sono fondamentali. Il teatro aiuta a riconoscerci nelle storie degli altri e offre strumenti per comprendere le nostre. Attraverso una rete di servizi, istituzioni, associazioni, organismi e iniziative il Comune è impegnato a dare sostegno e aiuto ma ciò che più conta è prevenire simili fenomeni attraverso l’educazione alla costruzione di relazioni sane”.
