FIAMMA OLIMPICA A LATINA, “L’ULTIMO GIORNO DI GAZA” PROTESTA CONTRO LA PARTECIPAZIONE DI ISRAELE

In occasione del passaggio della fiaccola olimpica delle Olimpiadi Invernali di Cortina 2026 a Latina, il coordinamento L’Ultimo Giorno di Gaza – Latina ha organizzato un flash mob estemporaneo, sventolando bandiere palestinesi per protestare contro la partecipazione di Israele alla kermesse sportiva.

“Chiediamo coerenza: così come la Russia è stata estromessa fin dai primi giorni del conflitto in Ucraina da competizioni, congressi, forum ed eventi internazionali, lo stesso dovrebbe avvenire nei confronti di Israele. Da mesi, infatti, Israele sta portando avanti a Gaza un progetto aggressivo di stampo neocoloniale, con lo sterminio di civili inermi, senza coscienza né responsabilità.

Ha inoltre preso di mira più volte le missioni UNIFIL, composte anche da nostri concittadini, senza che vi sia stata una risposta adeguata da parte della comunità internazionale. Fino a quando dovremo permettere che questa ingiustizia continui sotto gli occhi del mondo?

Dall’inizio dei bombardamenti a Gaza e dell’intensificarsi del conflitto in Cisgiordania oltre 400 atleti sono stati uccisi, tra cui il primo atleta olimpico e primo portabandiera palestinese di sempre, Majed Abu Maraherl.

Per non parlare della presenza degli sponsor principali: la Coca-Cola Company che sostiene apertamente lo stato sionista e l’Eni che ha recentemente acquisito da Israele concessioni estrattive al largo delle coste di Gaza, come possono sostenere un’evento così importante come le Olimpiadi, simbolo universale di pace e  comunione tra i popoli? Se sorpassiamo sopra valori così alti cosa ci resta? 

Il Coordinamento ha ritenuto necessario protestare anche in questa occasione e ringrazia tutte e tutti coloro che hanno partecipato. Da otto mesi Latina chiede un impegno concreto da parte della sindaca attraverso manifestazioni, eventi e il sostegno a mozioni istituzionali. Invece, si sceglie di bloccare una città per un evento che finisce per sostenere uno Stato criminale, guidato da un presidente condannato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e genocidio.

Continueremo le nostre iniziative pacifiche per mantenere alta l’attenzione su Gaza, sulla Cisgiordania e sul Libano. Invitiamo chi si riconosce nei valori di questo coordinamento, spontaneo e orizzontale, a unirsi a noi o a partecipare alle nostre iniziative. Antisemiti mai, antisionisti sempre. Per la pace in Medio Oriente e per il riconoscimento dello Stato di Palestina, affinché si possa restituire dignità e sostegno al popolo palestinese stremato”.

Così, in una nota, il coordinamento “L’ultimo giorno di Gaza Latina”.

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