FERMATO SULLA SS PONTINA DA DUE FINTI POLIZIOTTI CHE LO RAPINA DI 4MILA EURO

Fermarono un connazionale spacciandosi per poliziotti: accusati di rapina, due uomini sono a processo a Latina

Una rapina avvenuta quasi dieci anni fa, fine estate 2015. È il 29 agosto quando Alexandru Ionut Firan (oggi, 34 anni) e Nicu Bigu (oggi, 41 anni) fermano, sulla strada statale Pontina, all’altezza del Comune di Aprilia, il connazionale che sta andando a Roma per passare un giorno insieme a una donna, anche lei rumena.

I due rumeni, entrambi alla sbarra dinanzi al secondo collegio del Tribunale di Latina, devono rispondere di rapina in concorso perché architettarono un piano per rubare all’uomo un bel po’ di soldi. Un piano messo in pratica probabilmente con l’aiuto della donna che la vittima sta portando con sé in auto.

La donna, infatti, con più scuse – andare il bagno o comprare le sigarette – fa fermare lungo il tragitto da Lavinio a Roma, più volte, il suo connazionale alla guida. Una volta fuori dalla Nettunense, l’auto imbocca la Pontina e da lì inizia il raggiro.

La vittima, che di mestiere fa il commerciante di titoli di viaggio, in una delle soste, si vede piombare una Citroen Xsara di colore grigio con a bordo Bigu e Firan. I due, scesi dall’auto, avrebbero detto all’indirizzo del malcapitato: “Polizia! Documenti!”, con tanto di paletta e tesserino in uso alle forze dell’ordine.

Al che, Firan, entrato nell’auto del connazionale, in qualità di “poliziotto”, avrebbe sottratto un borsello contenente ben 4mila euro. Un ritrovamento che, secondo la denuncia della vittima, non fu casuale in quanto la donna, che aveva a bordo con sé, sa essere presente nell’auto. Infatti, prima di essere fermato dai finiti poliziotti, la stessa donna avrebbe freneticamente inviato più messaggi dal cellulare.

Ad ogni modo, accortosi del raggiro, l’uomo avrebbe tentato di fermare Firan che, di tutta risposta, tira fuori una pistola per sparagli a salve contro.

Per tali fatti, i due rumeni sono a giudizio in un processo che, arrancando, è stato di nuovo rinviato al prossimo 9 aprile. L’indagine è stata portata avanti dalla Polizia Stradale di Aprilia da cui la vittima si è racata per denunciare. A coordinare l’inchiesta l’allora pubblico ministero Luigia Spinelli, oggi Procuratore Aggiunto di Latina.

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