Latina, i Carabinieri arrestano un trentenne per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e porto di armi atti ad offendere
Ha parzialmente ammesso i fatti e chiesto scusa, il trentenne di Latina, arrestato dai Carabinieri, con l’accusa di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e porto di armi atti ad offendere. Il giovane, difeso dall’avvocato Giorgio Bramini, è comparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Eugenia Sinigallia, per il rito direttissimo, essendo stato arrestato in flagranza. Il giudice, così come proposto dal legale, ha concesso la misura meno restrittiva dei domiciliari, rispetto alla custodia cautelare in carcere così come richiesto dal pubblico ministero. Il processo è stato rinviato per i termini a difesa chiesti dal legale.
L’arresto del trentenne di Latina risale alla tarda serata del 13 novembre, quand i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Latina, durante un posto di controllo eseguito in via della Stazione, hanno fermato due ragazzi a bordo di un monopattino. Durante la successiva identificazione, il 30enne, che poco prima era stato notato dagli operanti nel tentativo di disfarsi di un coltello da cucina, da lui lanciato lungo la strada, ha iniziato immotivatamente ad inveire contro di loro, minacciandoli e aggredendoli fisicamente.
I Carabinieri, con il supporto dei militari dell’ulteriore pattuglia della Sezione Radiomobile presente, sono riusciti, con non poca difficoltà, a bloccare il giovane e trarlo in arresto. Nella circostanza, anche l’accompagnatore del predetto indagato, un 25enne del capoluogo pontino, opponendo anche lui resistenza all’operato dei Carabinieri, venendo pertanto denunciato, in stato di libertà, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il coltello è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro.
Il 30enne, espletate le formalità di rito, era stato tradotto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, in attesa della convalida dell’arresto. Ora, per lui, i domiciliari.
