FEMMINICIDIO DE CESARE, L’EX FIDANZATO HA AMMESSO IL DELITTO: STRANGOLATA E ACCOLTELLATA. “NON VOLEVO UCCIDERLA, LA AMO”

De Cesare
Romina De Cesare

Femminicidio di Romina De Cesare, la nota ufficiale delle due Procure di Latina e Frosinone che seguono il caso 

Nella nota firmata dai due Procurati Capo di Latina e Frosinone, Giuseppe De Falco e Antonio Guerriero, viene evidenziato che vi sono “specifiche ragioni di interesse pubblico che lo giustificano” per la particolare rilevanza pubblica dei fatti oggetto degli accertamenti (femminicidio).

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All’esito di una approfondita attività di indagine coordinata, congiuntamente, dalla Procura della Repubblica di Frosinone e di Latina e condotta dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Frosinone e dal Comando Carabinieri Stazione di Sabaudia, unitamente al Reparto Operativo, Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di  Latina, è stato disposto il fermo del 38enne Pietro Ialongo per il reato di omicidio aggravato ai danni di Romina De Cesare, di 36 anni, avvenuto a Frosinone.

Le indagini sono sorte a seguito di una segnalazione dell’attuale compagno, insospettito dal fatto che la donna non dava più notizie dalla notte precedente; il successivo intervento della Squadra Mobile di Frosinone nell’abitazione della stessa ha consentito di costatare la presenza del cadavere, riverso al suolo, di Romina De Cesare, uccisa da diverse coltellate.

La località dove sono stati rinvenuti i vestiti dell’uomo

È stato quindi effettuato un sopralluogo nell’abitazione della donna a Frosinone dai magistrati della Procura di Frosinone con l’assistenza di personale della Polizia Scientifica di Roma e del medico legale. Sul luogo del delitto sono stati ricercati tutti gli elementi utili per l’individuazione del responsabile dell’omicidio.

Nel frattempo, i Carabinieri di Sabaudia hanno notato aggirarsi sul litorale pontino (nda: Torre Paola), presso lo stabilimento “Saporetti”, in uno stato confusionale l’ex fidanzato della vittima con escoriazioni e graffi, giunto lì con la sua auto Audi A 4. Successivamente, l’uomo è stato condotto presso l’ospedale Goretti di Latina per le necessarie cure.

Le indagini successive hanno fatto emergere l’esistenza di una serie di contrasti tra la vittima e l’ex fidanzato, accresciuti a seguito della nuova relazione della donna con un’altra persona. Inoltre, una serie di elementi rinvenuti attraverso l’accurato sopralluogo e le  indagini effettuate nell’immediatezza, hanno portato a individuare i presupposti per considerare l’ex fidanzato come indagato del reato di omicidio ai danni della Romina De Cesare.

Romina De Cesare e Pietro Ialongo, entrambi originari della provincia di Isernia, Cerro al Volturno. La giovane era, per parte di madre, francese

Ulteriori elementi sono emersi a carico dell’ex fidanzato per tale omicidio, oltre che dai graffi e dalle ecchimosi riscontrate sullo stesso ed accertate dal medico legale incaricato dalla Procura di Latina, anche da una busta che lo stesso aveva in mano al momento del suo rinvenimento da parte dei Carabinieri; era così possibile dedurre elementi indiziari a suo carico per il grave delitto e la sua probabile intenzione di suicidarsi.

Successivamente i P.M. di Frosinone e Latina Barbara Trotta e Claudio De Lazzaro hanno provveduto a interrogare l’uomo che ha ammesso la sua responsabilità per l’omicidio ed il tentativo di suicidarsi per questo. Per Il 38enne Pietro Ialongo è stato quindi emesso decreto di fermo in merito al reato di omicidio con l’uso di arma da punta e taglio ai danni dei Romina De Cesare. Sarà celebrata, quindi, udienza per la convalida del fermo presso il Tribunale di Latina

Sono ancora in fase di accertamento le motivazioni del gesto, verosimilmente riconducibile a motivi di gelosia, anche se ulteriori approfondimenti sono in corso in merito ad eventuali motivi economici. L’uomo, non accettando la nuova frequentazione della sua ex compagna, al rientro da una serata fuori l’avrebbe dapprima strangolata e successivamente ripetutamente accoltellata, abbandonandola in una pozza di sangue, per poi darsi alla fuga.

Durante la sua corsa in direzione del litorale pontino l’uomo avrebbe asseritamente posto in essere gesti autolesionistici e tentativi di suicidio, sia mediante strangolamento sia mediante il taglio delle vene, non riuscendo nel suo intento. Una volta giunto sul promontorio del Circeo, avviatosi verso la spiaggia di Sabaudia, l’uomo avrebbe tentato infine di annegarsi.

L’uomo si sarebbe successivamente disfatto degli indumenti che indossava, rimanendo nudo sulla spiaggia dove è stato poi notato dai Carabinieri di Sabaudia, che, ricostruito quanto accaduto all’uomo ed accertatisi della sua identità e della sua provenienza, hanno immediatamente contattato la Questura di Frosinone.

Le indagini hanno permesso infine di rinvenire un bloc notes dove l’uomo aveva appuntato alcune frasi, tra cui la verosimile confessione del delitto. “Non volevo ucciderla. La amo” avrebbe scritto sul primo dei diversi fogli. 

Venerdì verrà svolta l’autopsia dal medico legale Gabriele Margiotta sul corpo di Romina De Cesare e, al contempo, Ialongo, difeso dall’avvocato Vincenzo Mercolino, verrà ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia dal Giudice per le indagini preliminari di Latina Giuseppe Cario. All’autopsia saranno presenti anche il perito della Procura di Latina, Maria Cristina Setacci e il perito nominato dalla famiglia De Cesare, Nicandro Bucceri. Padre e fratello di Romina De Cesare sono assistiti dall’avvocato Danilo Leva del Foro di Isernia.  

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