FEMMINICIDIO DE CESARE: IALONGO NON PARLA DAVANTI AL GIUDICE, RESTA IN CARCERE

Romina De Cesare e Pietro Ialongo: entrambi originari della provincia di Isernia si erano trasferiti a Frosinone

Femminicidio di Romina De Cesare: Pietro Ialongo, l’ex fidanzato accusato di aver ucciso la 36enne, sceglie il silenzio

Ai Carabinieri di Latina e sostituti procuratori di Latina e Frosinone Claudio De Lazzaro e Barbara Trotta, il 38enne, originario della provincia di Isernia, Pietro Ialongo, aveva confessato di aver ucciso la conterranea Romina De Cesare, la 36enne trovata in una pozza di sangue, accoltellata e strangolata nell’appartamento di Via Plebiscito a Frosinone. I due, ex fidanzati, convivevano ancora nella stessa casa nel capoluogo ciociaro, ma la donna, di origine francese per parte di madre, che lavorava in una profumeria a Frosinone, aveva da qualche mese rotto i rapporti e iniziato una nuova felice relazione con una guardia giurata.

L’uomo, Ialongo, come noto, lo scorso 3 maggio, è stato rintracciato dai Carabinieri a Torre Paola, Sabaudia, presso lo stabilimento balneare di Saporetti. Era nudo, in uno stato confusionale e con segni di escoriazioni sulle braccia, oltreché ad avere con sé una busta. Portato all’Ospedale di Santa Maria Goretti per le cure del caso, il giorno successivo, dopo che nella notte aveva confessato nell’interrogatorio reso agli inquirenti e ai militari dell’Arma, era stato raggiunto da un provvedimento di fermo e trasferito presso il carcere di Latina.

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Stamani, interrogato dal Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, Pietro Ialongo, assistito dall’avvocato Vincenzo Mercolino (il quale aveva sostenuto che l’interrogatorio reso giorni prima fosse nullo), si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il Gip ha convalidato l’arresto e lasciato Ialongo in carcere con l’accusa di omicidio aggravato.

Oggi, intanto, è stata svolta anche l’autopsia sul corpo di Romina De Cesare effettuata dal medico legale Gabriele Margiotta alla presenza del perito della Procura di Latina, Maria Cristina Setacci, e del perito nominato dalla famiglia De Cesare, Nicandro Bucceri. La Procura di Frosinone ha concesso 60 giorni al perito per una relazione medico legale che dovrà essere affiancata anche dagli esami istologici e di laboratorio.

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