Fegato e rene trovati a Foce Verde, la Procura della Repubblica di Latina esclude la possibilità che siano di natura umana
Un mini-giallo che ha “appassionato” diversi cittadini e che arriva a un primo punto fermo: gli organi trovati a Foce Verde non sono di natura umana. “In relazione al rinvenimento di organi avvenuto nei giorni scorsi – scrive in una nota il Procuratore Capo Giuseppe De Falco – sul litorale di Latina, i risultati preliminari degli accertamenti di biologia molecolare, nonché di natura anatomo patologica, disposti da questo Ufficio consentono di escludere che si tratti di organi umani. Sono peraltro in corso accertamenti ulteriori“.
Come noto, il primo organo rinvenuto in acqua – il fegato – è stato avvistato da una bagnante, ossia una donna che si occupa di una colonia estiva di bambini. Il giorno successivo, il 21 giugno, un bambino della colonia ha invece trovato, più o meno nello stesso punto, un organo rassomigliante a un rene. E, sempre nella stessa giornata, il gruppo ha rinvenuto in una conchiglia alcuni pezzi che sembrano essere rimasugli di carne. Da subito, è intervenuta la Guardia Costiera del Circomare di Rio Martino che si è presa carico di mettere la sicuro gli organi, sotto la direzione del sostituto procuratore di Latina Daria Monsurrò.
Ora, le prime risultanze che escludono l’origine umana degli organi. Sul piatto, però, rimane ancora da escludere l’ipotesi di smaltimento illecito di scarti animali.