FDI CONTRO COLETTA: “HA FIRMATO PETIZIONE PRO-DRAGHI DA DECADUTO”. MA EX SINDACO SMENTISCE

Coletta
Damiano Coletta

Sindaci per Draghi, Calandrini (FdI): da Latina grave abuso di Coletta che ha firmato la petizione da decaduto. Il senatore di Fratelli d’Italia parla di grave abuso, ma l’ex primo cittadino smentisce categoricamente

“Nell’elenco aggiornato dei mille sindaci che hanno firmato l’appello al presidente Mario Draghi affinché resti alla guida del paese come premier, figura il nome dell’ex sindaco di Latina Damiano Coletta. Si tratta di un abuso gravissimo della sua posizione visto che Coletta è decaduto l’8 luglio a seguito di una sentenza del TAR che ha annullato la proclamazione degli eletti nel Comune di Latina per irregolarità durante le elezioni amministrative, in 22 sezioni su 116. Inoltre, da lunedì 11 luglio a Latina le funzioni di sindaco sono state assunte dal Commissario Prefettizio Carmine Valente”.

“Cosa ci fa, dunque, la firma di Damiano Coletta come sindaco di Latina sulla petizione a sostegno di Mario Draghi? Questo conferma la posizione già espressa ieri da Giorgia Meloni: i primi cittadini (anche ex primi cittadini, a questo punto), stanno abusando del loro ruolo istituzionale e si stanno atteggiando a segretari di partito”.

“Il caso di Latina è ancora più grave dal momento che Coletta il ruolo di sindaco non lo ricopre più da 10 giorni e non è autorizzato in alcun modo a rappresentare la città, a maggior ragione in un contesto nazionale e così delicato come una crisi di governo. Coletta faccia chiarezza e spieghi come ci è finita la sua firma in quell’elenco e si scusi con la città per questo abuso non richiesto, non dovuto, scorrettissimo, che indica oltretutto disprezzo per la magistratura che lo ha dichiarato decaduto. È un gesto talmente grave il suo, che se anche fosse riabilitato dal Consiglio di Stato dovrebbe portarlo a rassegnare volontariamente le dimissioni per manifesta inadeguatezza, paventata superiorità e sprezzo di qualunque regola di rappresentanza istituzionale e di buon senso”.

“E un po’ di chiarezza dovrebbero farla anche i promotori dell’iniziativa, Nardella, Decaro e i loro colleghi, perché a questo punto temiamo che quell’elenco sia gonfiato al solo scopo di esercitare una pressione non richiesta sul Presidente del Consiglio dimissionario, fingendo di dargli un sostegno a questo punto palesemente artificioso”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini.

Tuttavia, a stretto giro, è arrivato il chiarimento di Damiano Coletta che smentisce categoricamente di aver sottoscritto la petizione. “Il mio nome – spiega – è finito in automatico in un elenco di Sindaci non aggiornato avendo ricoperto la carica fino a dieci giorni fa, ma smentisco di aver firmato la petizione essendo decaduto a seguito della sentenza del Tar”.

“Di sciocchezze – ha successivamente scritto Coletta sul suo profilo Facebook – se ne leggono tante, ma questa è una delle più grandi degli ultimi mesi. Secondo il Senatore Calandrini avrei commesso un gravissimo abuso firmando, nonostante fossi decaduto, una petizione pro-Draghi insieme ad altri mille sindaci di tutta Italia. Peccato – per il senatore Calandrini ovviamente – che quella petizione io non l’ho mai firmata, proprio perché decaduto e perché ho un profondo senso delle Istituzioni. È evidente che il mio nome era finito in automatico in un elenco di sindaci non aggiornato avendo ricoperto la carica fino a dieci giorni fa. Insomma, bastava una semplice verifica per accertarlo, anche con i promotori dell’iniziativa o con il sottoscritto. Invece è stata preferita la solita sterile polemica, spesso urlata, che non porta alcun valore aggiunto alla città. D’altronde mi rendo conto che da una certa parte politica il primo e unico pensiero che hanno è gettare discredito su di me con qualsiasi mezzo. Coletta di qua, Coletta di là. È proprio un’ossessione la loro. Io invece ho in mente solo una cosa: il bene della nostra città. Ps: a scanso di equivoci, ho già chiesto di essere rimosso da quell’elenco”.

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