FALSI CREDITI D’IMPOSTA COL PNRR NEL CENTRO PER ANZIANI DEL SUD PONTINO: SEQUESTRO E INTERDIZIONE PER DUE IMPRENDITORI

Finanzieri del Comando Provinciale di Latina, all’esito di una complessa attività di polizia giudiziara coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato esecuzione, nei giorni scorsi, all’applicazione della misura interdittiva dell’esercizio di attività imprenditoriali e professionali nei confronti del titolare di un centro residenziale per anziani a Castelforte ed un commercialista romano di 63 anni, procedendo al sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per quasi 300.000 euro.

L’indagine delle Fiamme Gialle del Gruppo di Formia, guidati dal tenente colonnello Luigi Galluccio, ha preso le mosse da una mirata analisi di rischio svolta sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” erogato con i Fondi PNRR, e ha consentito di ipotizzare la commissione di un complesso meccanismo di frode basato sulla creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita di tali bonus in sede di versamento delle imposte dovute, con un ingente danno alle casse erariali.

In particolare, l’impresa destinataria del provvedimento ha azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per il 2023 all’istituto della compensazione, previsto dall’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997, di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi ai bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”.

Dagli approfondimenti svolti dagli investigatori sarebbe emerso che, in realtà, la formazione non era mai stata svolta e che tutto il materiale a supporto dei presunti corsi di formazione effettuati negli anni 2021 e 2022, ovvero il materiale didattico, gli attestati di partecipazione, i registri nominativi delle presenze, sarebbero stati predisposti ad hoc, avvalendosi di un modello fraudolento di evasione predisposto da una società di consulenza romana. Inoltre, da ulteriori approfondimenti è emerso che diversi dipendenti del centro residenziale, oltre a non aver mai effettuato alcuna attività formativa, talvolta, risultavano in servizio durante le ore di fruizione dei corsi, rendendo, pertanto, del tutto inattendibile l’impianto documentale predisposto dall’impresa.

L’ammontare dei crediti segnalati come inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a 266.581 euro, condotta per la quale è stato ipotizzato il reato di “Indebita compensazione”.

Le indagini svolte, consistite in acquisizioni testimoniali, documentali e di materiale digitale, mirati accessi nei locali aziendali e riscontri dinamici sul territorio, hanno consentito di raccogliere elementi utili ad ipotizzare la fittizietà della documentazione contabile e fiscale appositamente predisposta dall’impresa del sud pontino, con lo scopo di creare un set informativo utile ad ostacolare eventuali attività di accertamento da parte del Fisco.

Il fine illecito appare essere stato conseguito grazie al contributo di una società di consulenza romana, che, all’occorrenza, ha elaborato e predisposto attestati e certificazioni risultati inattendibili, riuscendo a ricostruire un impianto documentale attestante l’esecuzione delle attività agevolate che hanno originato i crediti d’imposta inesistenti.

Pertanto, è stato altresì denunciato il rappresentante legale della società di consulenza che ha agito in concorso con il titolare Centro residenziale per anziani, nella cui contabilità sono state anche rinvenute fatture ritenute relative ad operazioni oggettivamente inesistenti utilizzate in dichiarazione dalla casa di riposo per evadere le imposte sui redditi e l’IVA per un ammontare pari a € 60.368 euro.

Gli elementi investigativi raccolti hanno indotto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino a disporre il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di denaro o di altri beni pari all’ammontare del profitto del reato, corrispondente a circa 273.833 euro e ad applicare la misura interdittiva nei confronti del rappresentante legale della società beneficiaria dei crediti d’imposta e dell’imprenditore romano, cui è stata data esecuzione dai Finanzieri, riuscendo ad assicurare alle Casse Erariali l’intero importo.

L’operazione – spiega la Finanza – svolta testimonia e valorizza la connotazione di polizia economico-finanziaria investigativa della Guardia di Finanza, che si esplica mediante la selezione mirata degli obiettivi attraverso una prodromica attività di analisi, di intelligence e di controllo economico del territorio. Nel caso specifico, l’attività ha interessato peraltro un settore particolarmente delicato, quale la gestione dei fondi PNRR: la Guardia di Finanza, infatti, riveste un ruolo centrale a tutela della corretta attuazione e della effettiva realizzazione degli obiettivi del Piano.

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