FALLIMENTO MECCANO, IL PROCESSO A VENERUSO&CO SLITTA DI 6 MESI

Tribunale di Latina
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Fallimenti della Meccano e cessione del sito ex Goodyear a Cisterna di Latina: subito rinviato il processo

Doveva celebrarsi oggi, 11 settembre, la prima udienza del processo che vede sul banco degli imputati il noto imprenditore Alberto Veneruso per l’ennesimo processo a suo carico presso il Tribunale di Latina. L’udienza, però, è durata poco, per via di difetti di notifica e per una incompatibilità del collegio giudicante che ha trasferito il processo in un altro collegio. Non sarà quindi la terna di giudici Soana-Coculo-Brenda a giudicare Veneruso e gli altri imputati, bensì il III collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa. La nuova data di inizio processo è stata fissata il prossimo 13 marzo 2025.

A luglio 2023, era stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, a esprimersi in merito al procedimento che coinvolge l’imprenditore Alberto Veneruso più altri nove indagati. Il caso giudiziario è quello della Meccano e dei suoi fallimenti contestati dal Pubblico Ministero Marco Giancristofaro in merito, tra le altre cose, alla cessione del sito ex Goodyear a Cisterna di Latina.

Ad essere ascoltato, in udienza preliminare, lo stesso Alberto Veneruso che si è difeso sostenendo che i libri contabili erano esistenti. Ad essere indagati, oltreché ad Alberto Veneruso, anche membri del collegio sindacale, liquidatori e manager: Giorgio Di Mare, Maurizio Genovese, Mario Schisa, Claudio Pepè Siarria, Marco Cimino, Franco Bottoni, Giuseppe Egitto, Mario Dinacci e Pietro Rizzo.

Sul fronte civile, il Tribunale per le Imprese ha respinto il ricorso della curatela fallimentare della Meccano che aveva chiesto la cifra di 19 milioni di euro come risarcimento dei danni cagionati al patrimonio sociale e alla massa dei creditori. La Meccano, costituita il 31 gennaio 2001, avrebbe previsto la riconversione del sito ex Goodyear e il reimpiego di personale. Una tesi che, però, è stata respinta dal Tribunale capitolino che aveva fatto così decadere l’azione di responsabilità nei confronti di Veneruso e dei sindaci del collegio.

Per quanto riguarda il lato penale, le indagini della Guardia di Finanza di Latina e del sostituto procuratore Marco Giancristofaro hanno contestato diverse bancarotte una dietro l’altro fino a ottobre del 2012, ossia prima che la Meccano fosse dichiarata fallita.

La società Meccano, secondo l’accusa, sarebbe stata ridotta a un guscio vuoto e svuotata di beni e del patrimonio, prima con la cessione alla Alven Investimenti del medesimo gruppo Veneruso per una cifra irrisoria di poco più di 42mila a fronte di un valore effettivo di oltre 3 milioni di euro. Al contempo fu comprata anche la M.A. Interiors per 56 mila 800 euro, una società che aveva un patrimonio di 874mila euro.

Il Gup Cario, più di un anno fa, aveva deciso per il rinvio a giudizio di tutti e 10 gli indagati. Il Comune di Cisterna di Latina, nel corso dell’udienza preliminare, si è costituito ed è parte civile nel processo che comincerà tra sei mesi.

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