EX TABACCHIFICIO A LATINA, PD: “OCCASIONE IMPORTANTE: DIVENTI MOTORE DEL DISTRETTO UNIVERSITARIO”

Ex Tabacchificio, Partito Democratico: “L’occasione che Celentano e Nasti non hanno il coraggio di cogliere. Possibile motore del distretto universitario e dell’innovazione, serve una decisione politica chiara

Nel corso dell’ultimo anno, l’Amministrazione comunale ha conferito all’Università La Sapienza due immobili centrali della città: l’ex Garage Ruspi e l’ex sede della Banca d’Italia. Si tratta di spazi inizialmente destinati a usi differenti – il primo come centro espositivo, il secondo in attesa di una valorizzazione più ambiziosa – che sono stati invece assegnati, in modo piuttosto burocratico, a uffici comunali e aule universitarie. Un’operazione che può apparire utile per rafforzare la presenza dell’università in città, ma che, di fatto, riduce il ruolo dell’università alla sola funzione didattica.

Ma l’università non è solo didattica. È ricerca, innovazione, connessione con il tessuto produttivo. La Sapienza ha già da tempo espresso l’esigenza – oggi più pressante che mai – di spazi adeguati per laboratori, attività sperimentali e centri di ricerca. La sede di Latina dispone ora di nuove tecnologie e strumenti avanzati che renderebbero possibile un salto di qualità in termini di attrattività, sia per gli studenti che per i ricercatori. Ed è proprio su questo fronte che occorre concentrare l’investimento strategico: rafforzare la ricerca come leva per lo sviluppo, l’innovazione e la competitività del sistema industriale locale.

In questo contesto si apre oggi una nuova, e forse decisiva, opportunità: perché non assegnare all’Università l’ex Tabacchificio di Corso Matteotti (ex Monopolio)? Un’area oggi abbandonata, ma strategica, situata a ridosso dell’attuale sede della Facoltà di Ingegneria. Secondo la stessa Sapienza, è questa la struttura ideale per completare il distretto universitario di Latina.

Quella sull’ex Tabacchificio non è solo una proposta di ampliamento logistico: è un progetto di riqualificazione urbana e completamento funzionale di un intero quadrante della città. La sua concessione permetterebbe di attivare laboratori all’avanguardia, corsi di dottorato, attività post-universitarie e collaborazioni dirette con il mondo dell’impresa e della produzione.

Latina potrebbe finalmente superare il ruolo di sede distaccata e diventare un vero polo universitario di riferimento, in cui la formazione si intreccia con l’innovazione e lo sviluppo economico del territorio.

L’assegnazione dell’ex Tabacchificio rappresenterebbe la tessera mancante per costruire un vero ecosistema della conoscenza, in grado di generare valore per l’intera comunità.

È il momento di abbandonare la logica dell’emergenza e costruire una visione di lungo periodo, fondata sulla valorizzazione dell’università, della ricerca applicata e delle filiere produttive avanzate.

Eppure, anche in questo caso, l’Amministrazione Celentano si mostra incerta, immobile, incapace di scegliere. Un atteggiamento purtroppo ricorrente, che si riflette anche in altri ambiti: dall’urbanistica alla gestione dei rifiuti, dalla cultura alle politiche per il lavoro.

La decisione sull’ex Tabacchificio può diventare il primo vero segnale di discontinuità, la dimostrazione concreta che è ancora possibile guardare oltre l’ordinario.

L’assessore al bilancio e al patrimonio, Ada Nasti, parla della necessità di una visione strategica, di una regia capace di agire e valorizzare il patrimonio immobiliare come leva di rilancio. Ma a metà mandato, senza risultati concreti e con evidenti fallimenti proprio nella gestione del patrimonio, queste parole suonano sempre più vuote e scollegate dalla realtà.

Chiediamo con forza alla Sindaca Celentano di chiarire le sue intenzioni: vuole davvero sostenere la crescita del polo universitario di Latina o preferisce lasciare che l’ex Monopolio continui a degradarsi nel silenzio e nell’abbandono?

Le condizioni per creare un distretto universitario e della ricerca ci sono tutte. Cogliere questa occasione significa scegliere il futuro. Perderla ancora una volta significherebbe condannare Latina alla marginalità.

Così, in una nota, Marco Cepollaro, Segretario PD Latina.

Articolo precedente

LATINA, CADE UN ALBERO E TRAVOLGE DUE AUTO

Articolo successivo

NOI MODERATI LATINA: COSTITUITO IL DIRETTIVO PROVINCIALE

Ultime da Politica