EX STABILIMENTO “POZZI GINORI” A LATINA: AD APRILE IL GUP DECIDERÀ SUL RINVIO A GIUDIZIO

Foto de "il Messaggero" risalente al 2016: l'ex fabbrica Pozzi Ginori abbandonata.

L’esposto alla Procura di Latina per le condizioni di degrado dell’ex stabilimento “Pozzi Ginori” di Borgo Piave risale addirittura ai primi mesi del 2016. Il 7 aprile dello stesso anno il sopralluogo della polizia municipale porta al ritrovamento nel sito di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (lastre di eternit, sabbie esauste provenienti dalle fonderie, elettrodomestici ecc.). Il sequestro dell’ex industria avviene nel successivo mese di maggio e la Procura apre un fascicolo per l’ipotesi di disastro ambientale.

Nonostante l’ordinanza emessa nel febbraio 2017 dal sindaco di Latina Damiano Coletta che impone alla società proprietaria dell’immobile la rimozione dei rifiuti e il ripristino dei luoghi, la bonifica dello stabilimento della ex Pozzi Ginori risulta non essere mai avvenuta. Sito abbandonato da anni in cui le vasche da bagno e i sanitari versano in condizioni deprecabili. La società proprietaria del terreno in cui sussiste l’ex fabbrica, la Sviluppo Immobiliare srl di Brescia, non è ancora intervenuta sul luogo.

L’Arpa verifica nel corso degli anni che nella ex Pozzi Ginori, diventata tra l’altro ricovero notturno di persone, erano presenti, all’interno dei vecchi capannoni, cumuli di rifiuti urbani, vecchie apparecchiature elettriche ed elettroniche, carta, abbigliamento usato e ingombranti, che andavano ad aggiungersi ai cinque cumuli localizzati nei terreni della fonderia.

Ora la Procura di Latina, come riportato quest’oggi da Graziella Di Mambro a pag.17 di Latina Oggi, avrebbe individuato nell’imprenditore bresciano Giovambattista Salerno, amministratore unico della Sviluppo Immobiliare Latina srl, il responsabile personale che avrebbe causato, o contribuito a causare, un significativo deterioramento delle acque sotterranee e di porzioni estese di suolo e sottosuolo dell’area su cui insiste la vecchia fabbrica, contraddistinta al Catasto dei terreni al foglio 114, particella 52 e fabbricati uniti.

Chiuse le indagini dalla Procura spetterà al Giudice dell’ Udienza Preliminare nell’aprile 2020 disporre o meno il rinvio a giudizio dell’imprenditore Salerno.

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