EX RECLUSORIO DI SANTO STEFANO: TUTTE LE TAPPE PER IL RECUPERO

Un’altra giornata decisiva per il recupero e la funzionalizzazione dell’ex reclusorio di Santo Stefano. Ecco le prossime tappe

In poco più di un anno – si legge in una nota dell’Assessore Ambiente, Sanità e Qualificazione Santo Stefano del Comune di Ventotene Francesco Carta – il Tavolo Istituzionale Permanente presieduto dalla Commissaria di Governo Silvia Costa ha approvato il concorso progetto per un investimento complessivo di 41.890.163,70 euro. A breve ci sarà la gara. Sono stati istituiti 6 premi concorso pari a euro 426.316,80 euro. 

Nella foto: Umberto Battista titolare della ditta SACEN, l’Assessore Francesco Carta, Letterio Sonnessa Direttore dei lavori – INVITALIA.
Battista e Sonnessa hanno realizzato e diretto i primi lavori della messa in sicurezza delle maggiori criticità all’ingresso del reclusorio

Tutto ciò è finalizzato ad ottenere le migliori idee sotto il profilo architettonico, storico, culturale e naturalistico per recuperare il bene e l’isola di Santo Stefano.
In particolare dal concorso dovranno emergere idee per la realizzazione delle infrastrutture per la produzione/approvvigionamento di energia elettrica, per la produzione/approvvigionamento di acqua potabile, per  l’approvvigionamento di combustibile (laddove necessario), per la depurazione e scarico delle acque reflue, per la realizzazione delle infrastrutture per lo stoccaggio temporaneo  dei rifiuti da conferire ai centri di riciclaggio/smaltimento. Nello scorso aprile è stato realizzato ed inaugurato l’INFO-POINT per Santo Stefano presso i servizi del porto commerciale di Ventotene.

Lo scorso otto  giugno, sono state riconsegnate le aree del reclusorio interessate dai lavori di somma urgenza (300 mila euro) eseguiti sulle maggiori criticità del corpo di guardia, del muro di cinta e delle torri laterali interne al cortile del carcere. Ancor prima erano stati realizzati lavori di chiodatura della falesia della Marinella e il disgaggio di massi erranti allo scalo n.4 per assicurare sicurezza ad entrambi gli approdi. 

Nel frattempo si attendono l’esito della gara di 9 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’intero reclusorio e della VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) per la messa in sicurezza e la realizzazione del nuovo approdo della cosiddetta “Marinella”. Fervono i lavori lungo le strade di accesso al reclusorio per la riapertura delle visite guidate nella seconda metà di giugno. Il recupero di Santo Stefano si ispirerà a quattro grandi principi  che assieme alla storia del confino politico convergono su di una visione integrata dell’Europa possibile.

I DIRITTI UMANI – Libertà, di azione e di pensiero critico, la dignità umana, lo Stato di diritto, la solidarietà, la giustizia, la cooperazione internazionale. Così come le ombre e le ambiguità che percorrono la storia della concezione della pena tra riparazione e riabilitazione che ha accompagnato l’istituzione carceraria. 

LA STORIA – il rivivere del ricordo, come coesistenza di presente e di memoria, testimonianza che custodisce il mistero di vite umane e del tempo e che intride i modi della conservazione, della riqualificazione del monumento che si fa documento stratificato nel tempo. ▪

L’EUROPA E IL MEDITERRANEO – Ecosistema complesso, presenza storica, insieme di luoghi e civiltà millenarie, custodia di un patrimonio inestimabile e sfida ineludibile per un futuro di sostenibilità ambientale. Una lettura ispirata dalla visione di lungo respiro di Fernand Braudel e dalle sfide sociali, demografiche, naturalistiche contemporanee.

LA SOSTENIBILITÀ ambientale, sociale ed economica; economia circolare, utilizzo di materiali e tecnologie sostenibili, benessere sociale, contenimento dei consumi energetici e idrici, delle emissioni di CO2, dei rifiuti, dell’inquinamento acustico e luminoso (illuminazione temporizzata per ridurre l’impatto sull’avifauna), raccolta, utilizzo e riciclo delle acque piovane, utilizzo di fonti di energia rinnovabili, conservazione e tutela della biodiversità.  

Poco più di un anno fa – conclude Carta – questi risultati sembravano lontani se non addirittura a rischio ed è per questo che ringrazio la Commissaria Silvia Costa e il suo staff, il personale e l’Amministrazione tutta del Comune di Ventotene e dell’Area Marina Protetta, Invitalia, l’Agenzia del Demanio, il Ministero dei Beni Culturali e della Transizione Ecologica, la Regione Lazio.    

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