EX GARAGE RUSPI, LBC: “OCCASIONE PERSA”. MA IL MOVIMENTO DELLA SINDACA DIFENDE LA SCELTA

Il progetto per il Garage Ruspi dell'architetto Cupelloni
Il progetto dell'architetto Cupelloni per il Garage Ruspi

Ex Garage Ruspi e Banca d’Italia all’università. Continuano gli interventi della politica locale sulla decisione della Giunta Celentano

“Era un’occasione per la città. Si è trasformata in un’ossessione, in un peso di cui l’amministrazione non vedeva l’ora di liberarsi. Eppure sull’ex Garage Ruspi sono state investite ingenti risorse pubbliche e quell’edificio storico, nel cuore della città, avrebbe potuto rivoluzionare la vita culturale e sociale della città”.

Sono le parole dell’ex sindaco Damiano Coletta, che commenta la decisione dell’amministrazione di affidare all’università Sapienza il Ruspi e anche la sede della Banca centrale d’Italia. Un affidamento per 30 anni, di cui non si è neppure discusso. “È un fatto grave che l’amministrazione – continua Coletta – si sia sottratta ancora una volta al dibattito pubblico. Fugge invece di fronte alla responsabilità di gestire, con strategia e visione, la cultura cittadina, che non è fatta solo di università, ma di spazi collettivi e fruibili, sale multimediali, locali espositivi. E’ così che avevamo immaginato il Ruspi: un centro culturale, una grande sala aperta per eventi e mostre. Questa era del resto la funzione che era stata assegnata alla struttura nel progetto dell’architetto Luciano Cupelloni, che nella precedente amministrazione che abbiamo guidato aveva consentito di ottenere finanziamenti per il restauro.

Senza nulla togliere all’università, con cui ho collaborato pienamente agevolando qualsiasi percorso che potesse portare a Latina nuovi investimenti e nuove facoltà, durante il mio mandato stavo prendendo accordi con importanti poli museali, proprio perché questi edifici si prestavano per quell’utilizzo e se il Ruspi avrebbe potuto diventare una sala espositiva, la Banca d’Italia avrebbe potuto essere una moderna biblioteca e magari un luogo per il coworking e disponibile per le associazioni del territorio”.

“Al di là delle questioni procedurale e amministrative, c’è un tema politico in questa scelta – aggiunge la segretaria di Lbc Elettra Ortu La Barbera – il governo cittadino, che aveva fatto dell’identità di Latina il suo vessillo accusando sempre il centrosinistra di volersi appropriare dei temi legati alla cultura, ha dimostrato in realtà di non essere in grado di gestire questo tema. Senza un assessore alla cultura, senza idee e senza progetti, ha scelto la strada più semplice: appaltare a istituzioni esterne un settore che è invece di stretta pertinenza comunale. Tutti vogliono che Latina sia una città universitaria, ma per renderla tale non basteranno solo nuove facoltà. Occorre investire in servizi, alloggi adeguati e a prezzi calmierati, una rete di trasporti efficiente e capillare, un collegamento viario con lo scalo ferroviario. Resta poi un problema di spazi – continua la segretaria del movimento – e un problema legato al coinvolgimento e alla partecipazione dei cittadini alla vita culturale della città. Il Ruspi poteva e doveva essere un luogo per tutti.

Chiusa e sorda alle idee e al fermento che anima la città, l’amministrazione ha invece preferito andare per la sua strada e prendere una decisione senza dibattito. Come sottolineato ieri in commissione anche dalla consigliera Loretta Isotton, sono mancati passaggi in Consiglio comunale e nelle commissioni competenti, come pure il confronto e la partecipazione che evidentemente non fanno parte del lessico di questa maggioranza. Durante la commissione Trasparenza di ieri abbiamo poi avuto la sensazione che la maggioranza si arrampicasse sugli specchi  e ogni giustificazione data rispetto a questa decisione è apparsa decisamente poco convincente”.

Completamente opposta l’opinione dell’esponente di Andrea Giuliani (Decisamente Latina), Presidente del movimento nato dalla Lista della Sindaca Matilde Celentano.

“Anche sulla scelta dell’amministrazione comunale di stipulare una convenzione trentennale con l’Università La Sapienza per la valorizzazione del Garage Ruspi e dell’ex banca d’Italia, la politica pontina si è spaccata, in uno stanco rituale che sono certo non stia appassionando i cittadini. Capisco il clima da campagna elettorale ma dall’opposizione mi sarei aspettato delle critiche costruttive. Invece sono piovute disapprovazioni per una scelta che invece, finalmente, sembra essere basata su una visione strategica del centro cittadino”. Così in una nota Andrea Giuliani, presidente del movimento Decisamente Latina.

“Basterebbe leggere il programma della coalizione di centrodestra per rendersi conto di come l’implementazione della vocazione universitaria della città di Latina fosse stata già messa nero su bianco. Nessuna sorpresa insomma, la Giunta Celentano sta solo attuando il programma premiato inequivocabilmente dagli elettori. Peraltro non riesco a capire cosa ci sia da criticare in una scelta che dà servizi in più alle migliaia di giovani figli di questa terra, molti dei quali già frequentano l’Università” – prosegue Giuliani – “Grazie a questa convenzione si attiveranno nuove facoltà: questo significa che sempre più giovani pontini non saranno costretti a lasciare la città per formarsi e allo stesso tempo invogliare centinaia di altri ragazzi e ragazze a trasferirsi nella nostra città. Questo significherà un centro inevitabilmente più vivo, e conseguentemente un potenziale indotto anche per tutte le attività commerciali che soffrono l’immobilismo degli anni passati. Ciò che serve è capire quali facoltà verranno inaugurate, con la speranza che siano coerenti con i nostri asset strategici ossia agricoltura, farmaceutica, turismo”.

“A chi si straccia le vesti perché voleva nel garage Ruspi per forza una galleria d’arte – conclude Giuliani – ricordo innanzitutto che potrebbe fare un giro al Museo Cambellotti, che seppur vincolato dall’essere un museo monotematico è strutturato in modo da poter ospitare, cosa che avviene, mostre di vario genere. In più ricordo che Latina già gode di una splendida pinacoteca, per cui bisognerebbe trovare fondi, non parole, in grado di riportarla in auge. A questo potremmo aggiungere il grande foyer del teatro D’Annunzio durante la gestione Coletta, a cui si aggiunge l’area che era adibita a teatrino dei mille, piccolo e grazioso teatro laboratorio presente nel Palazzo di Cultura che potrebbe essere riconvertito anche in area espositiva. Di spazi a Latina ce ne sono, mancavano da troppi anni le idee: visto che ora ci sono, consiglio a tutti di lavorare per il bene della città, non di criticare per partito preso perché, le urne e gli eventi elettorali di questi giorni lo stanno dimostrando, questa strategia non paga più nemmeno a livello elettorale”.

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