EX CORAFA, LA PALAZZINA DEI VELENI. L’AVVOCATO DI ALCUNE FAMIGLIE AL SINDACO: “POSSIAMO TENERE IN PUGNO LA GIUNTA”

Ex Corafa
Ex Corafa

Scontro a Terracina sulla palazzina Ex Corafa, oggetto di una indagine della Procura pontina. Botta e risposta tra Sindaco e avvocato

Un botta e risposta social tra il sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, e l’avvocato di diverse famiglie proprietarie di alcune degli appartamenti sequestrati dalla magistratura.

Le ultime notizie sulla vicenda Ex Corafa risalgono al luglio 2023 con la Procura di Latina che avrebbe inviato l’avviso di conclusioni indagini a diversi indagati per alcune ipotesi di reato: abuso edilizio e reati ambientali in ordine alla realizzazione delle due palazzine sequestrate nel 2022. Si tratta della cosiddetta ex Corafa di Terracina per cui, a maggio 2022, la Guardia di Finanza di Gaeta-Sezione Operativa Navale pose i sigilli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I cantieri si trovano su via Appia, all’incrocio con via Napoli, dove sono sono state costruite le due palazzine dalla C.D.G. Immobiliare in base alla legge sulla rigenerazione urbana. La C.D.G. Immobiliare appartiene per metà ad Aniello Galeotafiore e per l’altra a Nunzio Di Maio. Galeotafiore risultava indagato come responsabile dei lavori di costruzione delle due palazzine (in tutto una sessantina di appartamenti). L’ipotesi investigativa è che le volumetrie utilizzate fossero eccessive rispetto alle norme sulla rigenerazione urbana. Risultavano Indagati anche il progettista Bartolomeo Gaelotafiore e il capo cantiere nonché titolare della impresa esecutrice M.G. srls Giuseppe Moccia.

In realtà, secondo l’avviso di conclusione indagini disposto dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo, risultano indagati oltreché a Nunzio Di Maio, Aniello e Bartolomeo Galetofiore, la rappresentante legale della M.G. srls Roberta Borzacchiello e anche i due tecnici del Comune di Terracina: Claudia Romagna e Roberto Biasini entrambi coinvolti nel processo che vede al centro della vicenda l’ex Pro Infantia.

Secondo l’accusa, nel corso delle attività finalizzate al Controllo Economico del Territorio, le Fiamme Gialle Aeronavali della Sezione Operativa Navale di Gaeta hanno individuato, all’interno di una vasta area di complessivi 5.000 mq, 2 palazzine in fase di costruzione, realizzate in base alla normativa sulla rigenerazione urbana, che a seguito di ulteriori accertamenti, sono risultate non in regola con i previsti titoli autorizzativi.

A quanto risulta dallo scontro social avvenuto tra il primo cittadino terracinese e Francesco Giannetti e l’avvocato Biagio Narciso che difende alcune famiglie, le polemiche sulla palazzina sono ben lontane da una sua conclusione.

Lo scorso 3 settembre, infatti, al Comune di Terracina, si è tenuta una riunione con il Sindaco, l’avvocato del comune ed il primo dirigente (settore pubblico) in seguito al sequestro disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina per 56 appartamenti.

Avvocato Biagio Narciso

“In seguito alle inerzie del Comune – spiega l’avvocato Narciso – che non rilascia alcune “autorizzazioni”, 56 famiglie sono in balia dell’inerzia pubblica. In sintesi, il Comune è inadempiente ed a nulla sono valse le diffide, né il giudizio per la nomina del commissario ad acta. Rappresentavo oltre 10 famiglie per oltre 1/5 dei 56 appartamenti. Mancate risposte ad istanze, scie, richieste, pareri e diffide ed i cittadini sono vittime di tanta malsana burocrazia. Oggi abbiamo provato a spostare il focus del ragionamento da quello economico/giuridico a quello sociale/politico: 56 famiglie sono l’equivalente di 2 liste civiche. Abbiamo il consenso di oltre 2 liste ed il potere di tenere in pugno la Giunta comunale. Ma non vogliamo creare pressioni, né problemi. Vogliamo solo che gli Uffici comunali procedano e “facciano il loro lavoro”. In caso negativo, non faremo alcun passo indietro e proseguiremo, senza indugio alcuno, sia giuridicamente sia politicamente. Fatti, non parole per i cittadini!”.

Alle parole belligeranti e piuttosto inusuali per un avvocato, sono arrivate di conseguenza le risposte del Sindaco che, evidentemente, si è sentito toccato da un passaggio in particolare: “Abbiamo il potere di tenere in pugno la Giunta comunale”

“La settimana scorsa – spiega Giannetti – si è tenuto presso l’Aula Consiliare di Terracina un incontro con gli acquirenti delle palazzine ex Corafa. Insieme ai diversi acquirenti erano presenti il legale della ditta che ha costruito gli edifici e il legale che difende undici famiglie. Insieme al Sindaco Francesco Giannetti era presente la Dirigente del Dipartimento Urbanistica Luciana D’Ascanio, che sta seguendo la vicenda dal suo insediamento a maggio, e l’Avv. Lina Vinci dell’Ufficio Avvocatura Comunale, che segue l’iter dall’inizio.

Francesco Giannetti
Francesco Giannetti

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le posizioni e le tempistiche dell’Ente, come le esigenze degli acquirenti e della ditta di costruzioni. Ribadisco che il nostro impegno fin da subito è stato quello di cercare di risolvere questa situazione complessa nel miglior modo possibile, arrivando a una conclusione legittima dal punto di vista urbanistico che tuteli gli acquirenti come anche l’impresa che ha costruito.

Rimango perplesso davanti alle dichiarazioni riportate sui canali social dall’avvocato di undici famiglie, che tra l’altro ha utilizzato impropriamente il logo del Comune. In un passaggio della sua dichiarazione, infatti, sostiene che 56 famiglie sono l’equivalente di 2 civiche, e di avere quindi il consenso di oltre 2 liste ed il potere di tenere in pugno la Giunta Comunale, e in conclusione della sua dichiarazione sostiene che procederà sia giuridicamente sia politicamente.

Trattandosi di affermazioni che a mio avviso possono essere allarmanti e facilmente fraintese, mi sento in dovere di ribadire con forza che tutta la nostra Amministrazione agisce e ha sempre agito con trasparenza e correttezza, con il solo obiettivo di trovare la soluzione che sia la più equa per tutti. E così sarà fino a quando sarò Sindaco. Sull’utilizzo del logo del Comune e sulle affermazioni inerenti la Giunta Comunale mi riservo ogni opportuna valutazione in ordine alla eventuale portata lesiva delle stesse”.

Ma cosa ha spinto l’avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere Biagio Narciso a sbilanciarsi così tanto, ventilando persino un controllo della Giunta Giannetti. Risposta difficile da fornire al momento. Qualcuno in città, da tempo, sostiene che alcuni degli appartamenti sarebbero riconducibili anche ad esponenti politici di centrodestra e qualche dipendente dell’Ente. Solo voci, anche perché si sta parlando di proprietà private.

Ad ogni modo, alla risposta del Sindaco Giannetti arrivata ieri, 10 settembre, in cui menzionava l’avvocato Narciso, non è mancato il commento social dell’ex assessore all’ambiente della Giunta, Vincenzo Di Girolamo, l’esponente di Fratelli d’Italia dimessosi in polemica con l’attuale amministrazione, per l’immobilismo rispetto ai settori lavori pubblici e urbanistica, e soprattutto contro Forza Italia.

Vincenzo Di Girolamo
Vincenzo Di Girolamo

Di Girolamo risponde piccato al Sindaco Giannetti, senza lesinare espressioni forti e bocciando in toto il primo cittadino: “Ahhhhh mo rispondi?!? Ti sei sentito attaccato Sindaco? Pensa a chi ha investito i risparmi di una vita in quelle abitazioni e si é visto rimbalzare risposte di ufficio in ufficio di dirigente in dirigente! Pensa a 56 famiglie, ragazzi che si sono sposati da poco, infermieri, agenti, tecnici che in quegli appartamenti vedono il futuro. Pensa alle persone che ti hanno votato credendo che fossi capace di smuovere l’immobilismo che sta crepando questa città! Pensa alle notti in pronto soccorso al Fiorini coperte da un solo medico durante tutto il periodo estivo a garanzia di 150mila abitanti e al servizio di nefrologia che sta sparendo. Pensa alle vie della nostra città che dovevano essere asfaltate il primo maggio, poi il primo giugno, poi il primo (?)…Pensa a via San Francesco Nuova ancora chiusa. Pensa al parco Oasi bloccato dall’inerzia di una dirigente che non riesce a “decifrare le pratiche”. Pensa alla terra arida che popola i giardini dei parchi di questa città sprovvisti di un impianto di irrigazione, pensa al parcheggio dell’ex tribunale che poteva essere fruibile a tutte le attività dei via dei volsci e al centro storico. Pensa a quei due monoliti che rischiano di arricchire il palinsesto dei reperti storici di Terracina dopo la pro-infanzia e di finire alla mercé dell’incuria. Pensa ai nostri giovani che le notti d’estate si spostavano sui litorali di Fondi e Sperlonga per trovare intrattenimento. Pensa all’inciucio di Forza Italia che ha rappresentanti in maggioranza e in opposizione”.

“Ecco – conclude Di Girolamo – lascia stare tutte queste lamentele. Queste sono tutte stronzate. L’importante è avere l’erba verde al Colavolpe che i terracinesi sono contenti. Scusa mille volte Terracina, per aver contribuito a permettere tutto questo”.

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