EX CORAFA, ARRIVA IL DISSEQUESTRO

Ex Corafa
Ex Corafa

Palazzina Ex Corafa: arriva il dissequestro definitivo di tutto il complesso che sorge sull’Appia, nel territorio del Comune di Terracina

Il giudice per l indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, su istanza della difesa, rappresentata dall’avvocato Toni De Simone, ha dissequestrato ciò che rimaneva ancora sequestrato del complesso che sorge all’Ex Corafa.

Le ultime notizie sulla vicenda Ex Corafa risalgono al luglio 2023 con la Procura di Latina che avrebbe inviato l’avviso di conclusioni indagini a diversi indagati per alcune ipotesi di reato: abuso edilizio e reati ambientali in ordine alla realizzazione delle due palazzine sequestrate nel 2022. Si tratta della cosiddetta ex Corafa di Terracina per cui, a maggio 2022, la Guardia di Finanza di Gaeta-Sezione Operativa Navale pose i sigilli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I cantieri si trovano su via Appia, all’incrocio con via Napoli, dove sono sono state costruite le due palazzine dalla C.D.G. Immobiliare in base alla legge sulla rigenerazione urbana. La C.D.G. Immobiliare appartiene per metà ad Aniello Galeotafiore e per l’altra a Nunzio Di Maio. Galeotafiore risultava indagato come responsabile dei lavori di costruzione delle due palazzine (in tutto una sessantina di appartamenti). L’ipotesi investigativa è che le volumetrie utilizzate fossero eccessive rispetto alle norme sulla rigenerazione urbana. Risultavano Indagati anche il progettista Bartolomeo Gaelotafiore e il capo cantiere nonché titolare della impresa esecutrice M.G. srls Giuseppe Moccia.

In realtà, secondo l’avviso di conclusione indagini disposto dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo, risultano indagati oltreché a Nunzio Di Maio, Aniello e Bartolomeo Galetofiore, la rappresentante legale della M.G. srls Roberta Borzacchiello e anche i due tecnici del Comune di Terracina: Claudia Romagna e Roberto Biasini entrambi coinvolti nel processo che vede al centro della vicenda l’ex Pro Infantia.

Secondo l’accusa, nel corso delle attività finalizzate al Controllo Economico del Territorio, le Fiamme Gialle Aeronavali della Sezione Operativa Navale di Gaeta hanno individuato, all’interno di una vasta area di complessivi 5.000 mq, 2 palazzine in fase di costruzione, realizzate in base alla normativa sulla rigenerazione urbana, che a seguito di ulteriori accertamenti, sono risultate non in regola con i previsti titoli autorizzativi.

Articolo precedente

SASSAIOLA CONTRO L’AUTOBUS DEL LATINA CALCIO

Articolo successivo

VENTOTENE: 120MILA EURO PER I FLUSSI TURISTICI

Ultime da Giudiziaria