EX CINEMA AUGUSTUS, OPPOSIZIONE BOCCIA L’OPERAZIONE: “SENZA UNO STRACCIO DI IDEA”

I consiglieri comunali di minoranza Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Immacolata Iorio, Enzo Di Capua, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano intervengono sulla vicenda dell’ex cinema Augustus di Sabaudia

“È costato caro l’acquisto dell’ex Cinema Augustus, oltre 1,4 milioni di euro. Una somma di molto superiore a quanto, in questi anni, sono state vendute strutture analoghe: sale cinematografiche o vecchi immobili, in diversi casi in condizioni migliori e funzionanti lungo tutta la penisola: da ultimo l’ex cinema Fiamma al centro di Roma.

Sabaudia, però, ha una sua particolarità. E’ la città dei vip: così tutto costa molto di più delle normale cittadine. Sarà pure così: ma quando si acquista un immobile da parte di una pubblica amministrazione sarebbe opportuno e necessario avere a disposizione le risorse per ristrutturarlo e renderlo funzionale per l’attività per la quale è stato acquistato. Avere un progetto ben chiaro e non aleatorio ma soprattutto un piano economico finanziario per evitare che la gestione futura dell’immobile sia un costo oneroso sulle spalle del cittadino-contribuente. Noi non siamo contrari alla acquisizione dell’immobile, abbiamo pensato che forse poteva essere prioritario, per esempio, l’acquisizione dell’ex Hotel Sabaudia al Lago in centro ad un costo molto minore ed in condizioni migliori. Abbiamo sollevato dubbi e perplessità sul prezzo di acquisto, poco meno del doppio di quanto il proprietario lo aveva acquistato (peraltro funzionante); sull’assenza di un piano di gestione; sul costo per la realizzazione del centro polifunzionale. Un’amministrazione capace porta assieme all’acquisto una proposta tecnica che dia una risposta ai quesiti avanzati, non si limita ad acquisire senza un progetto.

Il mutuo contratto con il Credito Sportivo per 3,122 milioni di euro, anche se ad interessi zero, non è un regalo. I soldi prestati vanno restituiti e questo comporta una rata annua, per quindici, di circa 250mila euro annui e pesano non poco su un bilancio di un comune che si regge sulle tasse pagate dai cittadini.

Il sindaco, nonostante le forti perplessità da parte delle minoranze sia sul costo di acquisto (esorbitante e che la stessa perizia dell’Agenzia delle Entrate di Frosinone non ha convinto i più) che delle risorse per ristrutturarlo (i costi medi come definiti nella perizia dell’agenzia delle entrate sono superiori ai 3 milioni di euro), ha assicurato che l’intervento sarebbe stato immediato. Che dal prossimo inverno avremmo poggiato le sacre terga sulle comode poltrone (rosso fuoco come si conviene ad una sala cinematografica) del nuovo Augustus, in pelle e soprattutto ignifughe.

Una piccola digressione: la mancata concessione di una servitù interna all’immobile a favore del venditore si è potuta evitare, con essa mantenere libero l’immobile da vincoli che avrebbero potuto anche impedire la stipula del contratto con il Credito Sportivo (basta seguire le registrazioni delle sedute consiliari) perché la minoranza ha sollevato dubbi e perplessità su alcuni abusi presenti, non rilevati in sede di sopralluogo tra comune e privato, che, ripristinati con una scia prima della vendita, l’hanno resa non più pertinente alla funzione a vantaggio del privato. Se ci dessero ascolto più spesso, anche essendo contrari, qualche errore in meno lo eviterebbero su diversi argomenti (per esempio la gara sull’assistenza ai bagnanti, la vicenda della adesione al Consorzio Industriale, la rigenerazione urbana, la vicenda del ruolo Tari etc..).

Come al solito qualche dubbio ci sovviene leggendo proprio gli atti del Comune. Nel documento unico di programmazione (dup) 2025-2027 si vola alto, senza tempi, tranne una generica affermazione “notevole importanza sarà la realizzazione degli interventi di ristrutturazione delle strutture dell’ex Cinema Augustus, fondamentali per dare a Sabaudia un volano per le proprie attività socio-culturali e di promozione turistica e mediatica del territorio”. Tutto fatto in tempi brevi. Parole come “notevole importanza” e “fondamentali” danno il livello di attenzione posto.

Di tono diverso, però, quanto messo nero su bianco sul piano degli obiettivi (piao) allegato alla deliberazione della Giunta comunale n.75 del 20 marzo 2025. Nel Piao vengono indicati gli obiettivi da raggiungere da parte dei dirigenti e dei responsabili dei settori, dati ad essi dalla giunta comunale. Tra questi spicca la vicenda ex Augustus. Sul recupero dell’ex cinema, obiettivo del dirigente del servizio tecnico, solo poche righe che si riportano: Acquisizione pareri ed approvazione del progetto

anche per stralci funzionali, della procedura di scelta del contraente. La frase è sibillina: ci piacerebbe comprendere il suo significato.

Cosa significa per stralci funzionali: Si tratta di un progetto generale suddiviso in progetti parziali che, di per sé hanno una loro autonoma funzionalità. Sarebbe importante comprendere come questo modo di fare può applicarsi ad un immobile sul quale gli interventi dovrebbero essere unitari, proprio per la sua destinazione (non siamo di fronte a palazzine residenziali o a strade ma ad un progetto unitario). Sarebbe il caso che l’amministrazione finalmente dica quale è la sua idea. Si presenti in consiglio comunale e renda trasparente il progetto, i costi, i tempi di realizzazione, la futura gestione: insomma tutto quello che un’amministrazione di seri e competenti dovrebbe saper fare.

Faccia uno sforzo maggiore sindaco: invece di cullarsi dietro il facile consenso dei sostenitori, convochi i cittadini per illustrare i propri programmi, si apra al confronto. Il dibattito ed il conflitto sono il sale della democrazia. Quella che si chiama democrazia partecipata, condivisione delle scelte importanti per la città. Comprendiamo che qualcuno abbia scelto la strada di voler essere ricordato Sub specie aeternitatis. Se è solo per questo, la prossima delibera sarà, allora, per la realizzazione di una statua equestre, come tutti i condottieri su un cavallo da posizionare all’ingresso del foyer del nuovo Augustus con le sembianze di Ottaviano Augusto, princeps (oppure Marco Aurelio). Dimenticavamo: senza le staffe. I Romani non le utilizzavano, sono state introdotte in Europa nel tardo medioevo dagli Avari, popolazione germanica”.

Così, in una nota, i consiglieri comunali Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Immacolata Iorio, Enzo Di Capua, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano.

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