EX BANCA D’ITALIA E RUSPI, CRITICHE ANCHE DAI 5STELLE: “SCELTA MIOPE CONTRO LA COLLETTIVITÀ”

Ex Banca d’Italia e Ruspi, la consigliera comunale d’opposizione Maria Grazia Ciolfi: “Scelta miope e iniqua a danno della collettività”

“Premessa l’importanza che il M5S attribuisce all’università e alla formazione per lo sviluppo dell’intero Paese, dobbiamo ricondurre la scelta operata dall’Ente alle esigenze del nostro territorio ed entrare nel merito dell’accordo di programma votato oggi in Consiglio. L’Università ha fatto il suo e ha colto una grande opportunità, la scelta dell’amministrazione è stata miope e distante dall’interesse della comunità nella sua interezza. Una scelta iniqua attraverso la quale l’amministrazione sottrae i due beni di maggior pregio della città all’utilizzo collettivo poiché di fatto potrà fruirne solo l’1,5% dei cittadini di Latina, ovvero gli studenti universitari iscritti alla Sapienza che risiedono qui, quindi scelta discriminante anche rispetto agli studenti iscritti ad altre università”.

Con questa riflessione il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, motiva il voto contrario espresso oggi in Consiglio comunale sulla delibera per la concessione in uso all’università Sapienza dell’ex Banca d’Italia e dell’ex Garage Ruspi. 

Tra le criticità sollevate: «Lo scomputo delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria dal canone concessorio e l’assenza della previsione di una data di fine lavori per la ristrutturazione dei locali della Banca d’Italia, per avere tempi certi per l’utilizzo dei locali. Stiamo concedendo questi immobili senza passare per un avviso pubblico né una manifestazione di interesse, dunque limitando la pubblicità e la trasparenza previste dalla normativa vigente, soprattutto senza aver acquisito alcun progetto utile a capire cosa vuole fare Sapienza di questi spazi e demandando a Sapienza anche i lavori necessari alla fruizione della parte destinata agli uffici comunali. È importante che i contratti siano attenti alla tutela delle parti e bilanciati, a fronte di altre convenzioni in essere, dalla piscina al cimitero, che hanno dato luogo a contenziosi ancora irrisolti».

Tra gli altri vulnus evidenziati dalla consigliera: la durata trentennale dell’accordo; l’assenza di uno studio che attesti la necessità di nuove aule, l’aumento atteso degli iscritti, quanti e quali nuovi corsi si intendono attivare; la finalità formativa e non culturale dell’operazione. «Non si ha idea di cosa sia una città universitaria se si pensa che si possa creare concedendo immobili del patrimonio comunale senza però potenziare i servizi per gli studenti. Da mesi i ragazzi chiedono invano l’istituzione delle navette per il trasporto dalla facoltà di Medicina all’Icot e all’ospedale Goretti e la maggioranza è stata solo capace di bocciare il mio emendamento sul tema». 

Con un emendamento all’accordo di programma, il capogruppo M5S ha chiesto che l’intervento per rendere indipendente l’utilizzo degli spazi della Banca tra le parti fosse realizzato entro sei mesi. La proposta è stata bocciata, al pari di quella presentata con i colleghi di opposizione per stabilire la data di chiusura dei lavori di ristrutturazione.

“Stiamo dando in concessione alla Sapienza due beni patrimoniali per cui sono stati spesi oltre 4 milioni di euro, con un mutuo aperto sulla Banca d’Italia che graverà sulle spalle dei cittadini per anni, gli stessi cittadini – sottolinea Ciolfi – che pur pagando non potranno utilizzare quegli spazi per incapacità di visione di questa maggioranza, che ha ritenuto più comodo e facile disfarsi di questi due beni lasciando che siano altri a gestirli. Il tutto con i vulnus citati, che potrebbero anche essere causa di condizioni di danno per l’interesse dell’Ente”.

“La convenzione è stata approvata e ora sarà compito dell’università valorizzare i due immobili nell’interesse della collettività, anche in osservanza della terza missione dell’università stessa, ossia l’interazione con il territorio. Al riguardo abbiamo apprezzato l’impegno assunto dalla rettrice Polimeni, che ha aperto alla possibilità di utilizzare una parte dei locali dell’ex Banca d’Italia come biblioteca pubblica e quelli dell’ex Ruspi come spazi polifunzionali per la città”, commenta Ciolfi dopo il sopralluogo presso i due edifici. 

“Ci auguriamo che il Comune faccia in modo di mantenere questa proficua collaborazione dando indirizzi che rispondano alle esigenze della collettività, affinché l’università se ne faccia carico. Su questo punto terremo alta l’attenzione, perché solo da una collaborazione interattiva tra gli enti potremo cogliere benefici effettivi per la città”.

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