Il 27 settembre scorso è stata pubblicata dalla IUCN – Unione internazionale per la conservazione della natura – la Lista Rossa europea degli alberi, ossia il primo tentativo unitario di mappatura degli alberi endemici dell’Europa che rischiano l’estinzione. Frassini, olmi, ippocastani e molte varianti locali del sorbo; attenzione anche sull’olivo, del quale ci sono scarsi dati relativi all’origine spaziale della pianta, oltre al fatto che non si conosce l’impatto delle continue ibridazioni attuate nei secoli a partire dalla Olea europae, madre di tutti gli ulivi.
Più di 150 esperti in tutta Europa hanno contribuito al progetto finanziato dal programma LIFE della Commissione europea e cofinanziato dal Consiglio europeo, dalla British Entomological Society, dal National Park’s and Wildlife Services Irlanda e da diversi Stati europei tra cui Svezia, Svizzera, Paesi Bassi e Lussemburgo.
Proprio poco tempo fa Latina Tu aveva pubblicato due articoli su alcune specie di piante da frutto autoctone che rischiano l’estinzione perché messe da parte dalla tradizione e dall’economia locale per far spazio a piante frutticole aliene, tuttavia più redditizie e più richieste sul mercato. Solo nella cittadina di Sezze sono state individuate dall’Arsial, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, ben 4 tipi di albero di melo che presentano un alto rischio di erosione genetica ma che rappresentano anche un’occasione per avviare piccole produzioni sostenibili, sia dal punto di vista dell’offerta di nicchia sia per la tutela del patrimonio genetico locale.
Tornando all’Europa, delle 454 specie arboree considerate originarie ben 168 sono minacciate (ovvero valutate come vulnerabili, in pericolo o in pericolo critico). Nessuna specie di albero di quelle considerate durante la ricognizione propedeutica alla Lista Rossa è ancora estinta, tuttavia, per 57 specie (13%) i dati disponibili sono risultati molto carenti: di conseguenza, compreso questo margine di incertezza, la percentuale di specie minacciate potrebbe essere compreso tra il 37% e il 50%.
“È allarmante che oltre la metà delle specie di alberi endemici d’Europa sia ora minacciata dall’estinzione. Gli alberi sono essenziali per la vita sulla terra e gli alberi europei in tutta la loro diversità sono una fonte di cibo e riparo per innumerevoli specie animali come uccelli e scoiattoli, e svolgono un ruolo economico chiave. Dall’UE, alle assise regionali e alle comunità dedite alla conservazione, dobbiamo tutti lavorare insieme per assicurarci la loro sopravvivenza“, ha affermato Craig Hilton-Taylor, capo dell’unità della IUCN dedicata alla Lista Rossa degli alberi. “Le misure per la conservazione di queste specie minacciate devono essere integrate nella pianificazione regolare della conservazione e nella gestione del territorio“. Quindi azioni che devono essere compiute a livello di enti territoriali prima che dal governo nazionale, nell’interesse di una migliore gestione locale.
I cambiamenti climatici contribuiscono a rendere il quadro ancor più complicato: quando un parassita o una malattia si introducono in un nuovo ecosistema, difficilmente attecchiscono se incontrano piante molto vigorose ed ecosistemi in equilibrio; mentre, gli aumenti di temperature e minori precipitazioni indeboliscono le piante al punto tale da rendere agevole la propagazione di parassiti, infezioni, ossia la diffusione organismi dannosi è molto più probabile.
Per affrontare questa sfida che vede un gran numero di specie arboree minacciate, ed altre che sicuramente non sono state ancora catalogate, è essenziale che le raccomandazioni fatte dallo IUCN siano implementate in tutte le regioni locali della comunità europea. Le valutazioni pubblicate sulla Lista Rossa Europea degli Alberi dovrebbero essere utilizzate per organizzare protocolli di tutela delle la specie considerate in pericolo di estinzione (qualora sia già disponibile una lista di alberi e arbusti minacciati in ciascuna area locale) così da essere protette sia in situ che ex situ.
“L’impatto delle attività guidate dall’uomo sta causando un calo della popolazione e un aumento del rischio di estinzione di specie importanti in tutta Europa“, ha dichiarato Luc Bas, direttore dell’Ufficio regionale europeo della IUCN. “Questo rapporto ha dimostrato quanto sia grave la situazione per molte specie trascurate e sottovalutate che costituiscono la spina dorsale degli ecosistemi europei e contribuiscono a mantenere sano il pianeta. Dobbiamo mitigare l’impatto antropico sui nostri ecosistemi e dare priorità alla protezione di queste specie“.