Estorsione e spaccio di droga a Latina: assoluzione e prescrizione a distanza di oltre venti anni dai fatti contestati
Erano accusati di aver estorto soldi ad una allora 18enne di Latina per un debito di droga maturato tra il 1999 e il 2001. Nel 2015, il giudice per l’udienza preliminare Nicola Iansiti (ora in pensione) dispose per i cinque indagati il processo. Ad essere accusati alcuni volti noti delle cronache giudiziarie pontine come Fabrizio Marchetto, Remo Favero e Antonio Mazzucco, oltreché a due donne: Luana Cangianiello e Rosa Zimbardi. Il debito di droga sarebbe ammontato a una cifra intorno ai 15 milioni di lire.
L’ipotesi dell’accusa, sostenuta dal Pm Antonio Sgarrella, rappresentava persino minacce con pistola e violenze nei confronti della 18enne da parte di Mazzucco, accusato di spaccio, Favero e Marchetto. Le due donne, Cangianiello e Zimbardi, erano accusate più o meno di un episodio analogo: avrebbero picchiato e minacciato la giovane latinense, costretta poi a pagare circa 10 milioni di lire.
Per il Pm, Marchetto avrebbe dovuto essere condannato a 7 anni, Mazzucco e Favero a quattro anni, mentre le donne a due.
Il Tribunale, così come prospettato dal collegio difensivo, ha invece dichiarato l’intervenuta prescrizione per lo spaccio e l’assoluzione per gli episodi di estorsione dal momento che il fatto non sussiste.
Marchetto e Favero sono stati arrestati a inizio anno (gennaio 2021) in un’operazione della Squadra Mobile di Latina denominata “Tacita Muta” per cui vengono accusati sempre di estorsione oltreché di stalking e lesioni personali. Tutti e due sono stati scarcerati per decisione del Tribunale del Riesame di Roma.