Non ha più la misura dei domiciliari l’imprenditore 43enne di Itri accusato di estorsione ai danni di un ragazzo di Gaeta: il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento
Ha risposto alle domande nell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, L.A. l’imprenditore 43enne di Itri che, nella mattinata di sabato 4 aprile, gli agenti del Commissariato di Polizia di Gaeta hanno tratto in arresto.
Già pregiudicato e dopo aver violato i provvedimenti emergenziali tesi a contrastare la pandemia in atto, l’imprenditore si era recato da Itri a Gaeta dove è stato arrestato dai poliziotti che hanno aspettato il momento in cui il denunciante – il ragazzo 27enne di Gaeta – gli passasse i soldi prova della supposta estorsione.
L’imprenditore, a cui il Gip ha convalidato l’arresto ma predisponendo la misura più lieve del divieto di avvicinamento e comunicazione con il 27enne gaetano, ha spiegato nell’interrogatorio che, in realtà, quei soldi, circa 2mila euro, erano solo il denaro che lui stesso aveva prestato al giovane e che, quindi, aveva diritto di chiedere indietro.
Secondo gli investigatori, invece, sulla scorta della denuncia del 27enne, sono stati più di uno gli episodi di natura estorsiva che l’imprenditore avrebbe messo in campo nell’arco di un paio di mesi, con la speranza, da parte del giovane, che un investimento fatto insieme all’itrano andasse in porto.
Difeso dall’avvocato Erasmo Nasta, l’imprenditore itrano non si è comunque avvalso della facoltà di non rispondere e ha spiegato che sta aiutando il giovane di 27 anni da settembre 2019, ossia da quando il 27enne è rimasto disoccupato.
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