L’ente Parco del Circeo ancora senza direttore. Il Presidente Giuseppe Marzano sospetta che dietro ci sia stata una regia per sabotare la nomina
“Sono trascorse due settimane da quando abbiamo inviato la ennesima nota per sollecitare la nomina del Direttore del Parco (con terna di nominativi individuata ben 11 mesi fa) e non ci è giunta alcuna risposta dalle istituzioni interessate. A questo punto, considerato che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica non ha provveduto nemmeno alla nomina di tre rappresentanti della Comunità del Parco all’interno del Consiglio direttivo dell’Ente (indicati dai Comuni di Latina, San Felice Circeo e Ponza nell’estate del 2022) non consentendo ai Comuni di avere una propria voce nell’organo di governo del Parco e non riuscendo a trovare spiegazioni razionali su questa situazione di impasse, ci viene il dubbio che il vero intento sia un altro”. Così il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Giuseppe Marzano, che dopo diverse sollecitazioni, va giù pesante e cerca di analizzare la situazione, avanzando anche ipotesi inquietanti.
“Le azioni come quelle portate avanti per bloccare il poligono di tiro ai Pantani dell’Inferno, l’organizzazione di mega concerti sulle spiagge tutelate e molte altre iniziative intraprese per difendere il territorio del Parco, sono forse alla base degli ostacoli che impediscono la nomina del Direttore?”.
“In questi mesi – sostiene il Presidente – si è avuta l’impressione che ci sia stata una regia che ha cercato di destabilizzare l’Ente Parco, di logorarlo agendo sulla sua operatività, soprattutto attraverso la mancata nomina del Direttore, figura fondamentale per il funzionamento di un Ente di questo tipo. Il concreto sospetto è che si sia cercato di bloccare l’Ente, impedendogli soprattutto di realizzare i tanti progetti già finanziati, per poi eventualmente poter affermare che dato che non funziona nulla è necessario intervenire.
Ma noi imperterriti, siamo andati dritti per la nostra strada, non piegandoci alle istanze che ritenevamo non rispettose delle finalità prioritarie del Parco, cioè quelle della tutela ambientale, della difesa degli habitat e delle specie animali e vegetali presenti, della conservazione dei meravigliosi paesaggi custoditi. Pertanto, le motivazioni di quanto sta accadendo potrebbero essere le seguenti: aver contrastato le esercitazioni armate dell’esercito in aree altamente tutelate, ma svolte normalmente negli ultimi trenta anni; aver contrastato l’organizzazione di eventi sulle spiagge del Parco con migliaia di persone che ballano al ritmo prodotto da roboanti impianti di amplificazione; l’impedimento alla realizzazione di fuochi d’artificio nelle strutture turistiche della costa; il proposito di eliminare dal Piano del Parco la previsione di realizzare qualche centinaio di posti barca nei laghi del territorio protetto; l’aver attuato procedure trasparenti, con criteri oggettivi di valutazione dei Curricula, per l’individuazione della terna di nominativi per la nomina del Direttore dell’Ente; aver contrastato l’esercizio della pesca a strascico nelle ZSC marine gestite dall’Ente Parco; aver portato avanti molte altre attività tipo quelle elencate, mostrando attenzione alle azioni e agli obiettivi che la legge quadro sulle Aree protette individua quali priorità per gli Enti gestori dei Parchi.
Per tutte queste motivazioni – conclude – è ipotizzabile che qualcuno si sia organizzato per bloccarci? Non abbiamo mai pensato di denunciare gli eventuali responsabili di questa situazione, ma valuteremo con attenzione le diversità di comportamento rispetto alle altre Aree protette di rilievo nazionali e le rappresenteremo a tutti i livelli. Difenderemo l’idea che un’Area protetta, così preziosa per i suoi infiniti valori naturalistici e paesaggistici, non possa essere trasformata in una sorta di Disneyland utile solo all’arricchimento di pochi”.