Parco Nazionale del Circeo: si è dimesso il Presidente dell’Ente, il generale Antonio Ricciardi. Dopo alcune indiscrezioni nella giornata di ieri, è ufficiale
L’Ente Parco, dopo l’uscita di scena di Ricciardi, rimane vacante nei suoi posti apicali: non c’è il Presidente e non c’è neanche il Direttore poiché, come noto, dopo la fine del mandato di Paolo Cassola, scaduto il 13 novembre 2020, il Circeo è senza una guida.
La vicenda della nomina del Direttore, peraltro, è significativa che qualcosa non è quadrato negli ultimi mesi. Sono stati ben due i bandi rispediti al mittente dal Ministero che ha ritenuto non fossero ben congegnati; persino l’ultimo dei due che, comunque, una rosa di nomi l’aveva proposta.
Ricciardi se ne va ufficialmente per motivazioni personali ma non è peregrino pensare che il cambio di Governo e l’insediamento dell’esecutivo Draghi abbiano influito eccome. Basti pensare che solo a gennaio scorso, quando ancora era in piedi il Governo Conte II, Ricciardi era ben saldo come Presidente e appoggiato dall’ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Dopo un mese, a febbraio, il mondo è completamente cambiato. Non solo non c’è più Costa, da sempre sponsor di Ricciardi (provengono entrambi dall’Arma dei Carabinieri), ma non esiste più – e questo è uno spaccato storico per il Paese intero – neanche il Ministero dell’Ambiente sostituito da un animale che, per ora, appare ancora strano: il Ministero della Transizione Ecologica.
Il generale dei Carabinieri, dunque, potrebbe aver deciso di lasciare l’incarico considerato il diverso quadro politico, oggettivamente non più benevolo nei suoi confronti (la Lega, due anni fa, nel 2019, in Commissione Ambiente del Senato, dimostrò tutta la sua contrarietà nei confronti di Ricciardi), e in grado di non offrirgli quella agibilità politica che un Presidente di un Ente così importante deve avere, soprattutto ora che non c’è più un Direttore e le polemiche per il Piano gestione dei daini infuriano.