Ieri, 19/11/2019, in Commissione Bilancio del Comune di Latina è stato variato urgentemente un emendamento al bilancio, proposto dall’opposizione ed approvato nell’aprile 2019, che prevedeva fondi, pari a 150 mila euro, per la progettazione di una struttura di alaggio presso Fosso Mascarello, lungo la parte terminale del canale all’interno delle strutture della foce.
Con la variazione della destinazione di spesa i fondi sono stati riservati alla mappatura sulle antenne.
Da ricordare che, dopo un anno di commissioni, proposte da parte delle associazioni di categoria, diportisti e pescatori, incontri, promesse e rassicurazioni, il famoso “scivolo” per l’alaggio delle imbarcazioni è stato affondato.
Peraltro fine annunciata, viste le numerose eccezioni sollevate da parte degli organi preposti alle autorizzazioni tra i quali la Capitaneria di Porto, riguardanti il progetto e note sia ai diportisti che agli operatori del settore nonché al Comune di Latina.
Di fatto, da parte dell’attuale amministrazione comunale non c’è mai stata nessuna volontà né possibilità di realizzare un alaggio in quella zona del Mascarello.
Risulta arcinoto che il Mascarello non è un porto e lo si sapeva benissimo anche durante le decine di commissioni in cui gli esponenti della maggioranza di Lbc avevano dichiarato la propria disponibilità a trovare soluzioni atte a sviluppare il diportismo e la nautica.
Ciò ha portato all’inserimento della realizzazione dello scivolo per alaggio imbarcazioni, quale parte integrante del PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili), esternamente alle strutture a protezione della foce (direzione Latina). Intervento che risulta ancora ben lungi dal divenire una certezza considerati gli iter elefantiaci che hanno questo genere di opere.
Appurato ciò, risulta comunque inopportuno lo spostamento di fondi destinati alla Marina di Latina, che langue in situazioni di reale disagio, verso incongruenti fonti di spesa.
Visto il ritardo con cui si sta muovendo la Regione Lazio, sarebbe stato molto più coerente, nonché molto più utile, destinare i 150000 euro ad una fonte di spesa direttamente connessa con la Marina.
Ad esempio, il ripascimento delle spiagge martoriate negli ultimi anni dal maltempo e dai fenomeni erosivi.
150.000 euro che potrebbero fare la differenza tra la distruzione della spiaggia e la sua difesa e offrire una boccata di ossigeno agli operatori balneari che lavorano sulla Marina di Latina, evitando, magari, l’aggravarsi dei già ingenti danni che l’erosione della costa sta creando all’economia di tutto il territorio.
A quanto pare, in una Latina che si vorrebbe anche città di mare, si naviga a vista senza avere alcun porto in cui approdare.
Pare non esista una visione generale dell’amministrazione comunale che, in prospettiva, guardi allo sviluppo del litorale pontino. Manca la responsabilità ed il coraggio di affrontare problemi arcinoti e porvi definitivamente rimedio.