EMERGENZA TRASPARENZA, M5S LATINA: “IN COMUNE TRE CASI GRAVI: PALMERINI, MIGNANO E ALIENAZIONI”

“Tre episodi gravi – Palmerini, Mignano e alienazioni – mostrano un sistema di controlli e prevenzione della corruzione scarsamente presidiato”

Dal caso Palmerini alla vicenda del consulente Mignano, fino allinserimento in extremis” di terreni nel piano di alienazioni: la responsabilità non può cadere nel nulla

“Come capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, ritengo che la città di Latina si trovi di fronte a una vera e propria emergenza di trasparenza e di prevenzione della corruzione. La funzione del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) è il presidio fondamentale per garantire la legalità nell’azione amministrativa, ma fatti recenti sollevano dubbi profondi sulla sua effettiva efficacia.

In poche settimane abbiamo assistito a tre episodi che, pur nella loro diversità, mostrano lo stesso filo conduttore: ritardi o mancanza di controlli, opacità nelle procedure e scarico delle responsabilità.

Caso Palmerini – La vicenda dell’ex Presidente di ABC, dichiarato inconferibile da ANAC, si è conclusa con la ricerca di responsabilità altrove, anziché con un’assunzione di responsabilità politica e amministrativa. Qualcosa si è inceppato nelle tanto complesse quanto necessarie procedure di prevenzione della corruzione e di trasparenza.

Dire oggi che “nessuno sapeva”, dalla Sindaca alla Segretaria Generale – che è anche RPCT – appare inverosimile, visto che era presente in tutti i Consigli Comunali in cui, da oltre un anno, come opposizione abbiamo denunciato pubblicamente e a verbale l’inconferibilità dell’incarico e il possibile conflitto di interessi del dott. Palmerini.

Caso Mignano – Il consulente legale fiduciario della Sindaca opera dall’inizio del mandato, ossia da oltre due anni. In relazione al suo coinvolgimento nel processo per il fallimento della ex Latina Ambiente – società mista partecipata dal Comune – e soprattutto dopo la costituzione di parte civile del Comune nello stesso processo, ho presentato un’interrogazione chiedendo a Sindaca e Segretaria Generale, in qualità di RPCT, se avessero effettuato le verifiche necessarie per la prosecuzione dell’incarico e se tale costituzione di parte civile non avesse determinato un conflitto di interessi.

All’interrogazione non si sono presentate né la Sindaca né la Segretaria-RPCT. Quest’ultima ha risposto via PEC comunicando di essere ancora in attesa della dichiarazione di non sussistenza di conflitto di interesse da parte del consulente.

A giugno ho reiterato la richiesta di aggiornamento e solo il 6 agosto ho ricevuto una nuova PEC che conferma che tale dichiarazione non è mai pervenuta. Non posso che presumere che sia stata aperta un’interlocuzione con ANAC, come già avvenuto per il caso Palmerini, ma resta il fatto che dal primo incarico del consulente non risulta alcuna verifica successiva. Eppure, nonostante la posizione del consulente presenti profili che potrebbero configurare incompatibilità/inconferibilità dell’incarico nonché conflitto di interesse, il suo contributo parrebbe essere stato determinante in molte se non tutte le questioni più complesse che hanno interessato l’ente da due anni a questa parte, come del resto recita la sua stessa delibera di incarico.

La situazione potrebbe essere ulteriormente complicata da una serie di compensi per prestazioni professionali precedenti che il consulente contesta all’ente. Ad oggi, la dirigente dell’Avvocatura è sempre la Segretaria Generale e RPCT.

Alienazione terreni comunali – Nel Consiglio Comunale di ieri la maggioranza ha approvato una modifica al piano delle alienazioni del patrimonio comunale, inserendo cinque nuovi lotti e terreni, inizialmente privi nella versione discussa in Commissione di qualsiasi indicazione su ubicazione o destinazione urbanistica.

Solo dopo mia esplicita richiesta in commissione di una chiara e trasparente identificazione delle aree sono stati aggiunti i nomi delle vie e la destinazione urbanistica, ma l’esatta localizzazione resta sconosciuta e in alcuni casi si tratta di strade lunghe chilometri. L’inserimento nel piano delle allegazioni è avvenuto, ci è stato detto, su proposta di alcuni privati cittadini.

Agli altri oltre 130.000 cittadini di Latina – e men che meno ai consiglieri comunali chiamati a votare – non è stato dato modo di sapere quali beni pubblici saranno messi in vendita. Chi avesse motivi per opporsi non può farlo, perché non sa quali siano i beni pubblici interessati e certo non sussiste una questione di privacy trattandosi di patrimonio comunale.

Dopo aver appreso i nomi delle vie, avvenuta solo grazie alla mia richiesta, ho rilevato un personale potenziale conflitto di interessi e, non potendo verificarlo con precisione, ho dovuto lasciare l’aula al momento del voto. In ogni caso, la trasparenza e la prevenzione della corruzione sono rimaste incomplete.

Tre episodi che non possono essere archiviati come “sviste” o “errori tecnici”: sono il segnale di un sistema di controllo e prevenzione della corruzione che, a Latina, non appare pienamente presidiato.

Per questo, nei prossimi giorni, interrogherò la Sindaca affinché la Responsabile della Trasparenza e Anticorruzione dia risposte chiare, chiarendo le eventuali responsabilità.

La trasparenza e la prevenzione della corruzione non sono gentili concessioni, ma obblighi di legge.

E quando vengono meno, anche solo potenzialmente – ma qui ritengo siamo ben oltre il potenziale – non è solo un problema di fiducia, ma un rischio concreto per la legalità e l’interesse pubblico.

Così, in una nota, Maria Grazia Ciolfi, Capogruppo Consiliare M5S Latina.

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