La lettera aperta dell’esponente di “Per Latina 2032” sulla sanità del territorio pontino: “Più potere allo Stato”
“II problema della emergenza del pronto soccorso al Santa Maria Goretti di Latina ripropone per l’ennesima volta il problema della sanità nella nostra città. Intanto, cominciamo con il dire che la sanità deve essere pubblica “senza se e senza ma” perché a furia di finanziare il privato si è definanziato il sistema pubblico.
Che fare: il rapporto tra Stato e Regione del titolo V va riequilibrato a favore dello Stato, per garantire i livelli essenziali di assistenza ed è chiaro che siamo contrari a qualsiasi forma di autonomia differenziata delle regioni. È necessario valorizzare il personale del servizio sanitario nazionale come già sopra definito. Questo comporterà meno esternalizzazioni di servizi (cioé, meno servizi ai privati) e più personale alle dipendenze del sistema sanitario nazionale.
È necessario valorizzare e rimotivare il personale del servizio sanitario nazionale, per contrastare fenomeni di abbandono e di superare la bassa attrattività attuale. Bisogna, in sostanza , ridefinire i ruoli all’interno dell’organizzazione con ampliamento delle funzioni e delle competenze assegnate al personale delle professioni sanitarie al fine di valorizzare le stesse e le specifiche competenze del personale medico. Inoltre è opportuno qualificare maggiormente il profilo degli Operatori Socio Sanitari.
Sulla sanità integrativa, deve essere restituita il ruolo esclusivamente di coprire prestazioni non incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza. La sanità integrativa deve essere de-tassata nella stessa forma delle altre spese sanitarie.
Sulla non autosufficienza: dare concreta attuazione alla legge delega del 2023 in materia di politiche sulle persone non autosufficienti prevedendo adeguati livelli di finanziamento pubblico. Per supportare le famiglie con i famigliari non autosufficienti e contrastare il ricorso inappropriato agli ospedali.
Bisogna, riorganizzare i servizi sanitari Socio-Sanitari territoriali, devono essere realizzate le Case di Comunità e gli ospedali di Comunità con le relative risorse umane e posti letto che riducano i ricoveri con l’utilizzo di posti letto e risorse specialistiche nell’ospedale, che si dovrebbe occupare dei casi più gravi. Deve essere, inoltre, potenziata l’assistenza domiciliare utilizzando le nuove tecnologie della digitalizzazione (con investimenti PNRR).
Si può sperimentare, attraverso delle assunzioni dirette, su base volontaria, di giovani medici di medicina generale da inserire nelle Case di Comunità, le quali sono la sede privilegiata della integrazione Socio-Sanitaria e devono includere le cure per la salute mentale.
Per quanto riguarda il post-Covid , ci vuole un impegno straordinario per ridurre il disagio ed i rischi per la salute mentale dei ragazzi e delle ragazze adolescenti e giovani adulti/e. In tutto questo, sarebbe interessante sapere quale è la posizione politica della Regione Lazio, che brilla per la sua assenza”.
Lo scrive, in una lettera aperta l’ex sindacalista e ora esponente di “Per Latina 2032”, Pierino Ricci.