EMERGENZA CALDO, LBC: “MOLTI COMUNI ORGANIZZANO RIFUGI CLIMATICI, LATINA COSA FA?”

“Mentre molte città italiane si difendono dall’afa e proteggono i loro cittadini organizzando rifugi climatici, mappe di parchi e aree d’ombra, ingresso gratuito nelle piscine comunali, biblioteche e locali pubblici fruibili e anche spesa e farmaci a domicilio per anziani e fragili, Latina agisce come sempre in controtendenza. Mentre ormai in tutte le città europee si piantano alberi, in città si sceglie di ricoprire l’isola pedonale di una colata di asfalto nero che con queste alte temperature rende il centro impraticabile”. 

Così Elettra Ortu La Barbera, segretaria del movimento Latina Bene Comune.

“Intanto, il parco Falcone e Borsellino, unico polmone verde della città, non è ancora fruibile, per il secondo anno consecutivo, a causa dei ritardi nei lavori. E trovare refrigerio in un parco ombreggiato è davvero un’impresa impossibile – prosegue Ortu La Barbera – Ma l’estate arriva ogni anno e Latina è da sempre fra le città più calde d’Italia. Sul cambiamento climatico si rende sempre più necessaria la creazione di una task force che possa integrare i diversi servizi amministrativi, dall’Urbanistica ai Servizi sociali, perché questo tipo di emergenza può essere gestito attraverso piccoli interventi che possono migliorare la vita dei cittadini. Mentre dal Piemonte alla Puglia le amministrazioni pubbliche italiane firmano ordinanze per tutelare la salute della cittadinanza, con particolare riferimento a bambini, anziani e persone con disabilità, e mentre ormai il cambiamento climatico spinge a tutelare il verde e a ridurre la cementificazione delle città, il Comune sembra procedere in direzione contraria: riapre il centro alle auto, ricopre l’isola pedonale di un asfalto nero che si arroventa al sole. E la chiama riqualificazione”. 

“L’assessora all’Urbanistica Muzio aveva spiegato che l’asfalto sarebbe stato ricoperto di una resina chiara – continua la segretaria di Lbc – ma nulla è stato ancora fatto e ci chiediamo quando si procederà a questa operazione, dal momento che l’emergenza è ora e rimandare questi lavori non aiuterà a rendere il centro più vivibile. Al di là degli annunci, riscontriamo un approccio di grande superficialità e assenza di attenzione all’utenza da parte dell’amministrazione per tutto ciò che riguarda la riqualificazione del centro storico, anche in riferimento alla botanica e alle scelte delle piante, cambiate in corsa dopo essere state sistemate nei vasi, come pure in riferimento alla sicurezza delle sedute in travertino”.

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